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I sorteggi, quel brivido dolce e caldo destinato a scomparire dal calcio

by Roberto Johnny Bresso
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Sorteggi calcio

Roma, 24 mar – Come molti di voi sapranno dalla prossima stagione le coppe europee di calcio subiranno l’ennesimo cambio di format: la fase iniziale di Champions League, Europa League e Conference League quindi vedrà la disputa di un unico girone all’italiana composto da 36 squadre, con però ogni formazione che giocherà solamente con altre otto compagini (quattro in casa e quattro in trasferta), prima di passare alla fase ad eliminazione diretta tramite tabellone tennistico. La composizione delle partite della fase a girone unico verrà decisa tramite computer, un po’ come già avviene per la compilazione dei calendari dei vari campionati nazionali. Va da sè che quindi i sorteggi di quarti e semifinali della scorsa settimana siano stati gli ultimi (almeno per quanto concerne le squadre di club) effettuati con le tanto amate/odiate palline nelle urne.

Sorteggio calcio

Il nuovo calcio e la fine di un’epoca, quella dei sorteggi

Ogni tifoso che si rispetti infatti attendeva il momento dei sorteggi con un’ansia paragonabile a quella di un bambino la mattina di Natale: sì perché puoi essere un hooligan interessato esclusivamente agli scontri con la tifoseria avversaria oppure il più placido tifoso da divano che conosca vita, morte e miracoli di ogni singolo calciatore, durante il momento del sorteggio ti sale un’ansia incredibile nell’attesa che il nome della tua squadra del cuore esca da quella benedetta/maledetta urna. Ed allora chiami subito a raccolta i tuoi amici, per scambiarti opinioni, per correre sui siti delle varie compagnie aeree allo scopo di bloccare il volo più economico prima che le stesse annusino l’aria ed alzino il prezzo… Ed inizi a capire chi riesce a venire, chi contatta subito moglie o fidanzata per avere il beneplacito alla missione, si sente al lavoro come si è messi con le ferie, si fa un poi il conto dei soldi… insomma, in quell’ora ovunque tu sia di fatto non ci sei per nessuno, la tua testa è in un non luogo dove i 90 minuti della partita sono forse più reali di quando l’arbitro fischierà davvero il calcio d’inizio. Il momento del sorteggio è il momento del sogno, dove tutto è ancora possibile, in campo e sulle gradinate.

Ho vissuto tantissimi sorteggi e mi è capitato di esultare come per una coppa vinta o di maledire la televisione come se stesse narrando un evento luttuoso: non dimenticherò mai le tre volte che la sorte ha messo in scena il Derby di Milano (ed allora sì che ti rovini le giornate a venire), ma pure il senso di felicità quando il Milan è stato sorteggiato in località dove volevo assolutamente andare. Ed allora quando esce la città che adori già ti vedi in quelle strade, in quei bar con i tuoi soci… e sai che l’attesa renderà ancora più dolce la trasferta. Ecco tutto questo francamente mi mancherà: il fascino di località e squadre sconosciute sostituito ogni anno praticamente dalle stesse partite. Non è vero che il tifoso vuole sempre vedere i grandi match, questa è una menzogna che, a furia di ripeterla, viene creduta verità. Il vero tifoso è come un esploratore: ama e ricerca il fascino dell’ignoto, quindi non ama mangiare ostriche e caviale tutti i giorni, per quanto possa essere gustoso per un po’.

Chi sopravvivrà?

Resteranno per lo meno inalterati i sorteggi delle competizioni delle nazionali, sorteggi che molto spesso ci hanno regalato momenti quasi dichiaratamente truffaldini. Recentemente infatti Michel Platini ha dichiarato che per il Mondiale del 1998 il tabellone venne apparecchiato in modo da avere la finale Francia-Brasile, cosa che poi effettivamente accadde. Le parole di Platini suonano però come il classico segreto di Pulcinella, perché da che si ha memoria le squadre che ospitano la manifestazione si trovano, bontà loro, quasi sempre un sorteggio a dir poco favorevole. Si è infatti sempre parlato delle famose palline raffreddate che permetterebbero alle celebrità destinate al compito di sapere esattamente quale estrarre, fatto confermato qualche anno fa da un altro volpone del calcio come l’ex Presidente della FIFA Sepp Blatter.

Concludiamo questo nostro viaggio nell’affascinante mondo dei sorteggi con quello forse più bello ed emozionante, rimasto intatto fin dagli esordi: stiamo parlando di quello della FA Cup, la coppa nazionale inglese, la più antica manifestazione calcistica della storia. Modalità semplice e talmente perfetta da restare immutata nel tempo: tutte le squadre nell’urna allo stesso livello (niente teste di serie quindi), gara secca con la prima formazione sorteggiata a giocare in casa. Ecco quindi che per i piccoli club spesso la fortuna di incontrare una big nel proprio stadio significa poter salvare il bilancio economico stagionale, oltre all’innegabile prestigio che ne deriva. Sul fronte dei tifosi poi c’è la possibilità di affrontare vecchi nemici con i quali non si incrociano più le spade da anni (si pensi solo a West Ham-Millwall o a Chelsea-Millwall). Un momento catartico quello del sorteggio di FA Cup che è stato ben rappresentato nei film a tema hooliganistico I.D., The Football Factory e Green Street.

Roberto Johnny Bresso

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