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Il gay pride arruola i partigiani per "combattere i fascisti"

by Davide Di Stefano
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Roma, 7 giu – Insieme ai cazzi finti e alle chiappe al vento del carro del Muccassassina, quest’anno avremo il piacere di vedere al Gay Pride di Roma anche i fazzoletti rossi dei partigiani. Con l’iniziativa #BrigataArcobaleno infatti, gli organizzatori del Roma Pride (che si terrà questo sabato nella Capitale) hanno pensato bene di unire la “lotta” partigiana con quella per i “diritti” degli omosessuali, trans, bisessuali, pansessuali, ecosessuali, famiglie arcobaleno etc etc, insomma tutti quei “diversi” vessati da una società retrograda e da una politica che con il ministro leghista Fontana “ci riporta indietro di anni”.
gay pride roma partigiani
Una scelta comunicativa dal risultato esilarante, come dimostra il testo a corredo delle fotografie che ritraggono i partigiani in compagnia degli abituali animatori del gay pride: “Da sinistra a destra. Gennaro detto Joy e David. Entrambi si definiscono gay feticisti. Joy è un rubber, David è un leather. ‘Resistere vuol dire non cedere all’idea del pensiero comune, non farsi schiacciare nei propri aspetti perché sono quelli che ci rendono unici’. Modesto è nato a Pontecorvo (FR) nel 1926 ed è un partigiano. ‘La Resistenza è iniziata durante tutto il Ventennio fascista, non è esplosa all’improvviso l’8 settembre. La Resistenza la facevano tutti quelli che non si allineavano. Mio padre era socialista e non aveva la tessera del partito fascista, per questo mia madre ha subito umiliazioni e rimproveri perché mio padre – non essendo un vero fascista – non era considerato in grado di educare tre figli maschi. La minaccia era che, prima o poi, ci avrebbero portati via per educarci loro'”. 
Fantastico. L’accostamento tra la “lotta” dei due poveri gay feticisti discriminati e il vecchio partigiano è forse una delle rappresentazioni plastiche meglio riuscite di una sinistra lontana dal popolo e incartata sulla difesa dei “diritti civili”. Da encomio per il responsabile comunicazione. Sempre nella foto col vecchio partigiano c’è poi “la piccola Viola di 3 anni, con Daniela e Giuliana che stanno insieme da 14 anni e sono le sue mamme. ‘Da quando ci siamo unite civilmente la signora del piano di sopra non ci parla più. Resistiamo anche a questo, sempre a testa alta. Siamo una famiglia come tutte le altre, con le gioie e i problemi di tutte le famiglie’. Brigata Arcobaleno. La liberazione continua”. Insomma altro che nazifascisti da stanare, le due “mamme” resistono alla signora del piano di sopra che le guarda male perché negano ad una bambina di 3 anni la possibilità di avere un padre, ohibò. 
brigata arcobaleno la liberazione continua

 

Ma la campagna “la liberazione continua” offre altri spunti divertenti, come la descrizione della foto qui sopra. “Da sinistra a destra. Alex 39 anni Roma, transgender FTM bisessuale. ‘La mia liberazione è avvenuta quando finalmente ho ammesso a me stesso chi ero’. Eric 28 anni di Marino (RM) gay cisgender. ‘La liberazione non è un punto di arrivo ma di inizio. Cominciare a vivere senza etichette, strutture, stereotipi e vivere se stessi senza pensare a cosa gli altri pretendono da te’. Tina Costa è nata a Gemmano (Rimini) nel 1925. Tina è stata una staffetta partigiana. ‘La libertà conquistata bisogna tenersela stretta, come dico ai bambini la libertà è come un fiore che deve essere annaffiato tutti i giorni. Se non lo annaffi tutti i giorni che succede? I bambini mi rispondono in coro: il fiore muore'”.
Insieme alla vecchia partigiana ci sono anche “Francesco 47 anni Roma, ha scoperto di essere pansessuale è attratto non dal genere ma dalla persona. ‘Ho fatto la mia resistenza quando ho fatto coming out. Mi sono scrollato di dosso tutte le barriere sociali che avevo avuto fino a 37 anni'” e Angela di 23 anni, donna “cis etero” che ci spiega che “resistenza è lottare per i miei diritti e per quelli degli altri, senza differenze. E non è solo una lotta per i diritti ma per essere se stessi appieno”.
Dulcis in fundo l’inno del Roma Pride 2018, con la Drag Queen “Tekemaya” che ci canta “Ma che ti importa”, vera e propria hit dove alla rivendicazione del proprio diritto a scoparsi un po’ quel che capita si accompagna anche la promessa di “combattere sempre i fascisti”. Godetevi il video e buon gay pride.

Davide Di Stefano

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9 comments

blackwater 7 Giugno 2018 - 2:01

…e pensare che fino al 1938 con Mussolini la omossessualità non era considerata nè reato nè illegale,quando invece qualche decennio dopo un tal CHE GUEVARA è stato uno dei più grandi organizzatori di lager ri-educativi per omosessuali; già: nella Cuba di allora finivi in gabbio in quanto omosessuale,considerata in tutti i paesi comunisti un riflesso della decadenza dei costumi borghesi, legata al capitalismo.
PS ma avete notato quando migliaia di “STAFFETTE PARTIGIANE” ha avuto il nostro Paese ? roba che se non “vincevano” la guerra,avremmo avuto delle sicure campionesse dell’Atletica nel 4×4 !

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blackwater 7 Giugno 2018 - 2:12

non è vero affatto che i gay siano discriminati,anzi.
Se io mi presentassi tra gente comune come “Joy” dichiarando di essere un “RUBBER”… più che i “partigiani” i presenti chiamerebbero il 118.

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Cesare 7 Giugno 2018 - 2:26

L’unica cosa nuova sul fronte dei sodomiti oltre alle solite cavolate è che adesso anche i partigiani si uniscono a loro.Dato che è noto storicamente che alcuni partigiani criminali stalinisti dopo il 25 Aprile uccisero e/o rapinarono e/o torturarono e/o violentarono e/o sodomizzarono circa 90 mila persone, gente per bene e senza alcuna colpa ,si capisce la loro scelta di campo del momento!

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Raffo 7 Giugno 2018 - 3:13

Sodomiti socio comunisti…………questa ci mancava……….brigate partigiane frocio-lesbo-ermafrodite ………..tutti personaggi utili al nostro paese,ci faranno fare un grande salto scientifico……. i primi a crepare sotto l’egida islamica ………auguroni.

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Prima gli ......ani 7 Giugno 2018 - 6:14

Ma il vecchietto l’ha capita che deve pagare pegno dando il deretano o prendendo in bocca qualche fallo? Se non lo farà è sicuramente un omofobo!

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Stefano Rossi 7 Giugno 2018 - 11:08

Sono omosessuale, dichiarato, libero e felice di esserlo. Né per colpa mia né per merito. Vi leggo con interesse. Spesso non condivido le vostre opinioni ma vi leggo, comunque, con interesse. Sulla tematica LGBT siete proprio fuori dalla realtà. Non c’è lobby, non c’è teoria della distruzione della Nazione, c’è solo la richiesta di rispetto e tutela giuridica di chi, non per loro scelta ma per natura (seppur minoritaria), chiede solo di vivere nella società in modo normale.

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Tony 8 Giugno 2018 - 12:20

..c’è qualcuno lì che è ”semplicemente” un essere umano? Mmah…!

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Stefano Rossi 8 Giugno 2018 - 12:44

Sono gay, dichiaratamente e felicemente. Nonostante le vostre posizioni vi leggo spesso con grande interesse, pur non condividendone molte. C’è un errore di fondo nel vostro ragionamento: non si e gay per colpa, non si è gay per scelta, non si è gay per teorie mondialista o lobbistiche. Si è gay perché si nasce così, perché seppure in minoranza si hanno naturalmente reazioni, sentimentali e soprattutto fisiche incontrovertibili, con persone dello stesso sesso.

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Gabriele 12 Giugno 2018 - 8:18

Non ho nulla contro i gay, se non mi danno fastidio. Si nasce così, e non ci si può far nulla, lo si è e basta, e si può vivere bene e tranquillamente la propria vita….ma leggere che si è felici di esserlo, beh, mi lascia un pò basito…..

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