Roma, 28 ago – Quando decidemmo di porre sotto la testata del Primato Nazionale la definizione di โquotidiano sovranistaโ, avevamo ben chiaro come questo termine, โsovranismoโ, indicasse sia un โda fareโ che un โfattoโ e anche che i due momenti erano spesso disallineati fra loro. Il sovranismo โda fareโ era la risposta politica, culturale e sociale al globalismo. E, va da sรฉ, questo compito รจ ancora davanti a noi, in tutta la sua urgenza. Del sovranismo come โfattoโ, invece, cosa รจ rimasto? Cโรจ una tendenza sociologica generale che vede sempre piรน persone in ogni parte del pianeta insofferenti alla narrazione del New York Times, ai valori delle grandi multinazionali liberal e che unisce spezzoni della destra classica, parte dellโopinione pubblica cattolica, molti ex globalisti pentiti (o semplicemente riposizionati) e soprattutto una massa post ideologica che non sa dove sbattere la testa.
Il sovranismo non รจ (ancora) una risposta politica
Tutto questo esiste, ma una tendenza sociologica non รจ una risposta politica, non รจ unโoffensiva culturale, non รจ la creazione di unโalternativa concreta. ร nulla, di per sรฉ. ร un banale mal di pancia del sistema, curabile con un Alka-Seltzer fabbricato in cinque minuti. Quanto al sovranismo politico, esso ha semplicemente perso rovinosamente una guerra che non ha mai neanche cominciato a combattere.
Guardiamoci intorno: lโesperimento italiano รจ malamente naufragato, con la Lega che non solo ha compiuto un evidente passo falso, ma che comunque ha dovuto condurre una sfiancante lotta corpo a corpo con il deep state risultata quasi sempre perdente e spesso persino non percepita in tutta la sua importanza dai leghisti stessi. Lโaltro corno del governo uscente, il M5s, pur non prettamente sovranista in senso stretto ma comunque catalizzatore di molte istanze sovraniste, si รจ definitivamente rivelato come un fenomeno stabilizzatore, garante dello status quo, quasi sempre allineato ai dettami globalisti. Lโipotesi che Trump potesse essere il condottiero mondiale di questa rivolta contro le รฉlite si รจ poi dissolta come neve al sole molto prima del suo tweet in favore di โGiuseppiโ Conte, ma con questo ha reso il fatto evidente a tutti.
I limiti della Le Pen, Visegrad e gli altri
A quanto pare, le vecchie categorie della politica saranno pure obsolete, maย qualcuna resiste alla grande: per esempio quella di chi รจ padrone e di chi รจ servo a livello globale. Trump ha di differente solo la brutalitร con cui esprime il dato di fatto. Per il resto, Marine Le Pen resta lรฌ, con la sua bacheca piena solo di vittorie morali e destinata a restare tale. Marion, alle sue spalle, scalpita, attraverso esperimenti e canali poco chiari e per ora assolutamente vaghi. Il gruppo di Visegrad ha mostrato di non essere unโalternativa di civiltร , ma solo un cartello di interessi locali. Viktor Orban fa buone cose, ma rifiuta cautamente di intestarsi la leadership continentale di una crociata sovranista che non esiste e, quando gli serve, si allinea tranquillamente al conformismo politico. Bolsonaro รจ ripugnante sotto qualsiasi aspetto possibile.
Sovranismo europeo
Sul piano delle idee e delle proposte politiche, il deserto. Si ha solo ben chiaro che il fenomeno migratorio incontrollato va fermato, ma non si sa bene come. Affrontare il problema in modo serio, del resto contemplerebbe almeno un abbozzo di Grande politica, che tuttavia sembra essere ossimorica rispetto al sovranismo realizzato, che รจ il trionfo del piccolo cabotaggio e della boutade mediatica. La Grande politica richiederebbe peraltro il fatto di porsi sul solo piano che realmente conta, che รจ quello dei grandi spazi, delle civiltร , dei continenti. Il sovranismo, lo dico chiaro e tondo a costo di spezzare molti cuori, o รจ sovranismo europeo o non รจ. Questo รจ vero anche per gli altri treni malamente persi dai partiti sovranisti: ad esempio quello della sfida sociale al globalismo, laddove invece si รจ saputo proporre solo iperliberismo o, al massimo, qualche iniezione di assistenzialismo un tanto al chilo.
Nella proposta nazionalrivoluzionaria novecentesca cโera un elemento progressivo, di integrazione delle masse nella Nazione per mezzo dellโopera dello Stato. Nella proposta sovranista si dร spazio alla rabbia delle periferie, badando bene a conservarla come tale. O pensiamo anche al tema ecologico, parassitato dallโorribile gretismo e dai fricchettoni vegan, ma che invece dovrebbe essere il cuore di ogni proposta sovranista, perchรฉ non cโรจ sovranitร senza identitร e non cโรจ identitร senza un rapporto non con la natura, che non esiste, ma col paesaggio. Il sovranismo vuole farsi carico di questo o vuole essere la voce di chi porta i figli a scuola lasciando il Suv acceso in doppia fila?
E’ questo il vero sovranismo?
Tutto questo, ovviamente, nulla toglie alla necessitร di quel compito di ricostruzione, controffensiva e sfida politica allโidra globalista che, anzi, si fa piรน pressante che mai. Ma, delle due, lโuna: o il sovranismo non รจ ancora venuto e quello che abbiamo visto รจ solo una brutta copia transitoria, oppure il sovranismo รจ questo e allora forse รจ il caso di cominciare a cambiare termine (e, ovviamente, a cambiare paradigma). Puรฒ darsi che sia vera la prima opzione. Basta non finire come i comunisti, che sono invecchiati aspettando la โveraโ forma del comunismo realizzato mentre tutti gli esperimenti storici conosciuti sotto questo nome fallivano lโuno dopo lโaltro.
Adriano Scianca
15 comments
Complimenti per la consueta luciditร della analisi e soprattutto delle conclusioni.
Caro Scianca quindi ?
Sono troppo vecchio per queste cazzate (citazione)
Il sovranismo NON
deve morire perchรฉ รจ l’ultima spiaggia per salvare l’EUROPA in modo soft .
L’alternativa ….
Io ed altri l’abbiamo giร giocata negli anni ’70 …. ora tocca a Voi giovani !
La via รจ stretta ed in salita … e costa (non danaro)
[…] da Il Primato Nazionale […]
Il sovranismo non puรฒ essere sensazionalismo da social media
Resta il dubbio che quello della Lega non sia un passo falso, ma una ritirata voluta dietro una possibile minaccia proveniente da Strasburgo o, chissร , direttamente dai circoli di Davos. Attacco a tappeto della magistratura rossa, Spread a 500 o altro? Non ci รจ dato saperlo.
Ottima analisi, ma come spesso accade in questi casi, manca la parte propositiva e programmatica. E noi si resta a non sapere “dove sbattere la testa”.
Articolo che mi รจ piaciuto molto, fotografa molto bene la realtร delle cose, a mio modesto avviso
Cordiali saluti
E’ sovrano colui che รจ padrone di sรฉ. Si cominci a ragionare su questa idea.
Ciao Adriano.
Articolo che, come sempre, sconfina nell’eccellenza. Avrei perรฒ una domanda: quando affermi che non รจ di natura che bisogna parlare, ma di paesaggio, cosa intendi?
Il tema รจ interessante e se il termine “Natura” sia abusato, forse quello di “paesaggio” รจ limitato.
Allora guerra civile subito e resa dei conti immediatamente per capire chi dovrร restare e chi dovrร inesorabilmente scomparire!
Espansione spaziale di valori fondanti, tradizional conservatori (siamo servi della Tradizione รจ bene ricordarlo); ma se non siamo capaci di affermarli a casa nostra, cosa aspettiamo un miracolo esterno? Tipo sรฌ la Francia e no l’ Austria?
Certo che cosรฌ, semplicisticamente, si fa la fine dei comunisti. C’รจ tanto da lavorare, studiare e combattere. Meno chiacchiere e ciascuno di noi convinca almeno venti persone, altrimenti non si risulta portatori di veritร e di soluzioni. Il popolo oggigiorno soffre un po’ troppo, ma non รจ scemo.
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[…] diventa un’impresa impossibile. Ammesso che (un certo) sovranismo sia esistito o che non sia “giร morto” con la fine dell’esperienza […]
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