Roma, 5 ott – Oggi, come ogni anno, si celebra la Giornata mondiale degli insegnanti, istituita per mettere in evidenza il lavoro e il ruolo fondamentale del docente per la società e soprattutto per i giovani. Ma guardando la situazione degli insegnanti italiani c’è davvero poco da festeggiare: la condizione dei nostri insegnanti è segnata dal precariato, dai bassi stipendi e dalle scarsissime prospettive di carriera e tutto ciò si va a sommare alla già disastrosa natura del sistema scolastico italiano, smembrato dai continui tagli e dalle privatizzazioni, per non parlare delle migliaia di istituti che crollano letteralmente a pezzi.
La vita degli insegnanti italiani tra stipendi bassi e precariato
Secondo il rapporto OCSE 2022, gli insegnanti italiani sono tra i meno pagati di tutta Europa: la media continentale si attesta intorno ai 44mila euro annui, troviamo poi la Danimarca con quasi 76mila euro, Germania con 67mila euro e infine tra le ultime posizioni si posizione l’Italia, dove un insegnante di media prende 30mila euro all’anno, di molto sotto la media europea. Inoltre, non va sottovalutato il problema del precariato, condizione che colpisce moltissimi docenti su tutto il territorio nazionale. Secondo diverse stime fatte da molte associazioni del settore, nell’ultimo anno scolastico aveva un incarico a tempo determinato solamente il 24% degli oltre 900.000 insegnanti complessivamente impiegati nelle scuole statali, situazione che crea enormi disagi anche per gli studenti, i quali rischiano di trovarsi senza un numero considerevole di insegnanti per un periodo di tempo prolungato.
Il fallimento di un sistema
La dura vita dei docenti italiani rispecchia primariamente un sistema scolastico allo sbando, con scuole che crollano e studenti morti in alternanza scuola-lavoro e inoltre mostra il completo disinteresse degli ultimi governi a valorizzare una delle categorie essenziali per lo sviluppo della nazione, quella che si occupa dell’educazione e della crescita delle nuove generazioni e della futura classe dirigente.
Andrea Grieco