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La Cina in difficoltà: disoccupazione giovanile, lockdown e rallentamento economico

by Andrea Grieco
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Roma, 16 ago – La situazione della Cina, dipinta sempre come un colosso economico difficilmente scalfibile, sembrerebbe in realtà presentare diverse problematiche e una difficoltà economica lampante. I dati di questi giorni mostrano un netto rallentamento della crescita cinese in tutti i settori, che ha portato la banca centrale di Pechino a tagliare alcuni tassi d’interesse (a differenza di quello che succede in occidente, dove per contrastare l’inflazione le autorità monetarie rincarano il costo del denaro) e con una disoccupazione giovanile che tocca il massimo del 20%. Una delle principali cause di questo rallentamento economico è legata alla politica sanitaria “zero covid” portata avanti da Xi Jinping, fatta di restrizioni inumane che sta portando caos nelle città cinesi.

Rallentamento economico della Cina

Visti i dati negativi sulla domanda, la produzione industriale e la disoccupazione giovanile, per la prima volta da gennaio la Cina ha tagliato di 10 punti base i tassi d’interesse dei prestiti annuali, portandoli al 2,75%. La crisi di liquidità dei mercati immobiliari e il rallentamento della crescita economica globale, aggiunto al calo della domanda dei consumatori per le già menzionate misure repressive anti Covid mettono in evidenza l’ansia crescente di Pechino, che si sente in reale difficoltà in un periodo storico dove non si può permettere di esserlo. A luglio le vendite al dettaglio (un indicatore importante dei consumi) sono aumentate solo del 2,7% rispetto alle previsioni del 5%. La produzione industriale è cresciuta del 3,8%, mentre le previsioni indicavano un +4,6%, inoltre, la notizia del rallentamento della seconda economia al mondo ha portato a un abbassamento del 4,6 per cento dei prezzi del petrolio greggio, di cui la Cina è una grande consumatrice e importatrice.

La storia in continua mutazione

A livello globale, a fronte di una situazione d’instabilità politica globale con diversi scenari caldi in costante evoluzione (su tutti la questione di Taiwan che vede la Cina come protagonista), il rallentamento della seconda potenza economica mondiale può portare a interessanti sviluppi, o magari le difficoltà di Pechino sono solamente un riassestamento passeggero. Qualunque sia la risposta, la storia non si è fermata e gli equilibri mondiali non sono ineluttabili, se mai interessasse alla politica nostrana.

Andrea Grieco

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1 commento

fabio crociato 17 Agosto 2022 - 12:10

Tempo al tempo… vien giù tutto lì.

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