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La P2, la “loggia potentissima” che non ottenne nulla

by Stelio Fergola
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loggia p2

Roma 21 mag -Il 21 maggio 1981 veniva resa nota la lista degli esponenti della loggia massonica P2, scoperta appena due mesi prima dalle autorità. Sulla P2 non riepiloghiamo tanto una storia che è ben nota (fondazione pochi decenni dopo l’Unità d’Italia con il nome di “Propaganda massonica”, la partecipazione di nomi illustri della politica italiana come  Francesco Crispi, l’abolizione durante il fascismo, la rinascita post-bellica come “Propaganda 2” e l’ascesa di Licio Gelli quale maestro venerabile negli anni Settanta del secolo scorso: ci basti questo, in tale sede).

La “potentissima minoranza” che non riuscì a ottenere nulla

Se andiamo a leggere il Piano di rinascita democratica” agilmente trovabile ovunque, wikipedia inclusa, che caratterizzava il programma della P2, non esiste praticamente nessun punto che non sia stato discusso dalla politica ufficiale. Con il particolare non trascurabile che quasi nessuno sia stato realizzato fino al 2020. L’unico, quasi per sbaglio e fa anche ridere a pensarci, lo hanno ottenuto i grillini con la riduzione del numero dei parlamentari.

– La nascita di due partiti: “l’uno, sulla sinistra (a cavallo fra PSI-PSDI-PRI-Liberali di sinistra e DC di sinistra), e l’altra sulla destra (a cavallo fra DC conservatori, liberali e democratici della Destra Nazionale).”
– Un progetto di controllo o di lobbismo sui mass media. Il piano prevedeva il controllo – tramite acquisizione di quote e fondazione di nuove testate – di quotidiani e la liberalizzazione delle emittenti televisive (all’epoca permesse solo a livello regionale); nonché l’abolizione del monopolio della RAI e la sua privatizzazione. L’abolizione del monopolio RAI era avvenuto prima della scoperta della loggia, con la sentenza della Corte Costituzionale del luglio 1974 che liberalizzava le trasmissioni televisive via cavo.
– Superamento del bicameralismo perfetto attraverso una “ripartizione di fatto di competenze fra le due Camere (funzione politica alla Camera dei deputati e funzione economica al Senato della Repubblica)”.
– Riforma della magistratura: separazione delle carriere di P.M. e magistrato giudicante, responsabilità del CSM nei confronti del parlamento, da operare mediante leggi costituzionali (punto I, IV e V degli obiettivi a medio e lungo termine – vedi infra).
– Riduzione del numero dei parlamentari[11].
– Abolizione delle province[11].
– Abolizione del valore legale del titolo di studio[11].
– Non rieleggibilità del Presidente della Repubblica Italiana

Tutto il resto – peraltro normalissime riforme politiche, ad eccezione del proposito sul controllo dei media – è finito nel dibattito ufficiale della politica senza venire mai realizzato. Ah già, erano anche compartecipi di un colpo di Stato che non c’è mai stato, non dimentichiamoci i dettagli…

Liberalprogressismo versus loggia P2: 10 a 1. Più o meno…

Come ho avuto modo di scrivere più volte, questa fascinazione di potere sulla P2 guidata da Gelli ha poco senso nella constatazione del reale. Ma soprattutto, come ho avuto modo di ribadire recentemente in un ambito più specifico, c’è una loggia praticamente alla luce del sole, guidata dal Partito democratico e dai suoi progenitori, che non è massonica e non ha venerabili maestri (per lo meno, di cui siamo a conoscenza) ma che in cinquant’anni, di concerto con movimenti politici satellite, magistrati. stampa e televisioni ha ottenuto come minimo il decuplo degli obiettivi che si era preposta la P2, culturali come politici.

Dalle leggi in materia etica e familiare degli anni Settanta (aborto e divorzio) alla de-energizzazione di stampo ambientalista, guidata dal sempre elevatissimo senso di anti-italianità che l’ha sempre contraddistinta, la radicalizzazione culturale dell’anti-patriottismo (25 aprile festa nazionale, 4 novembre una data quasi da dimenticare), passione erotica per qualsiasi vincolo esterno (europeista o americano che sia), politiche immigrazioniste, derive globaliste, vangeli liberisti incontestabili in pieno stile TINA (There Is No Alternative).

Tutti i temi dirimenti della nostra attuale società sono in via di attuazione, quale più e quale meno. Con la magistratura pronta a intervenire ogni minima volta vi sia la minima discontinuità. Con i media che vengono controllati davvero, non per imposizione delle mani di “venerabili maestri” visto che sempre sui temi dirimenti di cui sopra (globalizzazione, europeismo, liberismo, immigrazione e multiculturalismo, aborto e derive etiche di nuova generazione) dicono praticamente tutti la stessa cosa, salvo qualche variante del tutto eccezionale minimamente in grado di sconvolgere il trend (qualche programma televisivo su una cinquantina in circolazione contesta pure l’immigrazione, via).

Per non parlare dei colpi di Stato mascherati a cui questa minoranza ha partecipato attivamente, come Mani pulite nel 1992 e la defenestrazione di Silvio Berlusconi nel 2011.

Alla potentissima loggia massonica P2 resta soltanto l’abolizione del monopolio delle trasmissioni nazionali Rai negli anni Ottanta. Ah già, e la riduzione del numero dei parlamentari ottenuta per sbaglio dai grillini oltre 40 anni dopo. Sforzandoci fantasiosamente di trovare una connessione per atto di carità, chiaramente: un successone. Il mito oscuro di Gelli fa ridere, non facesse addirittura piangere.

Stelio Fergola

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