Roma, 23 gen – La lezione di Vladimir Luxuria sulle teorie gender tenuta in tv nella trasmissione di Rai 3 “Alla lavagna” è di nuovo sotto accusa ma, questa volta, non sono i soliti moralisti e benpensanti ad avere parole di astio.
Chi protesta  contro le esternazioni dell’ex parlamentare di Rifondazione Comunista è una “compagna” di gender, ovvero una trans come lei: Efe Bal.

La Bal, transgender di origini turche, è stata ospite del programma “La Zanzara” su Radio24 e non si è di certo censurata nella polemica contro Vladimiro Guadagno: “Non doveva toccare i bambini. Grazie a lui in questo momento in Italia odiano ancora di più i trans.”
E accusa l’ex concorrente dell’Isola dei Famosi di essere tutt’altro che un modello educativo: “Ha detto ai bambini che voleva diventare una principessa e, invece, a 53 anni, è diventato un travone con la parrucca. Io non faccio mai figure di mer*a, l’ha fatta lui perché davanti ai bambini ha detto che vedeva nello specchio la sua immagine e voleva diventare una principessa”.

Oltre alla polemica sulla discutibile decisione di fare da “insegnante” di sessualità trans a dei bambini, la Bal ha anche altri appunti da fare a Luxuria questa volta sulla sua “buona fede” nelle battaglie per i diritti degli omosessuali: “Doveva fare il camionista come suo padre. Imbrogliando gli italiani, è diventato un personaggio contro l’omofobia e la transfobia, ma in primis è lui che odia tutte le altre trans che si prostituiscono come me. Non le sopporta.”

E prende in esame sé stessa (un’appassionata sostenitrice del leader della Lega Matteo Salvini) in contrapposizione al “percorso” della collega, anche estetico: “Anche io sono un lui, il mio nome è Efe, non Cindy o Barbara, perché le persone per diventare famose devono cambiare il loro nome?”
E rincara la dose: “Luxuria è un travone di 53 anni con la parrucca, che sembra tra l’altro una tazza in testa perché qualche volta non le lava neanche queste parrucche. Questa è la realtà. Anche io sono travone, ma io sono un bel travone e lui un brutto travone”.

Ilaria Paoletti

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