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La veglia “contro l’omotransfobia”: così una chiesa di Milano si consegna agli Lgbt

by Alberto Celletti
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Roma, 9 giu – La – del tutto presunta, è bene ricordarlo – “omotransfobia” entra nella liturgia di una chiesa di Milano. Il fatto avviene il 26 maggio, come riporta Adnkronos, e denunciato da Pro Vita & Famiglia. Inconsistente la reazione delle istituzioni cattoliche, che parlano addirittura di “eccessivo e sovrastimato allarme”.

“Persone non binarie”: la difesa della presunta “omotransfobia” entra in una chiesa

In Santa Maria della Passione a Milano si celebra una liturgia “innovativa” – per usare parole più morbide – che sostanzialmente sdogana nella preghiera la presenza di queer, persone “non binarie” e trasformazione dei corpi. A lanciare l’allarme di termini inneggianti all’omotransbobia in una chiesa è Antonio Brandi, presidente di Pro Vita & Famiglia onlus, che denuncia la presenza della “ideologia gender dentro un luogo di culto cattolico avallando espressamente termini come “uomini, donne e persone non binarie”, “popolo queer” e “trasformazione dei corpi””. Una vera e propria “veglia contro l’omotransfobia” quella avvenuta nella chiesa milanese, di cui proprio Pro Vita & Famiglia è venuta a conoscenza entrando in possesso del libretto della liturgia e di alcuni video. In buona sostanza, è accaduto che “in una chiesa cattolica si sia fatto riferimento a teorie antiscientifiche e contrarie al Magistero e alla Dottrina della Chiesa Cattolica”.

La “non reazione” della Chiesa

“Ci rammarica – prosegue Brandi – che l’arcivescovo di Milano, monsignor Mario Delpini, tramite il suo vicario episcopale, abbia risposto alle nostre segnalazioni prima dell’evento ritenendo “eccessivo e sovrastimato l’allarme”. Ebbene, le preoccupazioni e gli allarmi dei nostri sostenitori si sono rivelati fondat i. Come fa una chiesa cattolica a ospitare un evento che, pur pregando comprensibilmente contro ogni discriminazione, avalla teorie che la Chiesa rifiuta e che non hanno base scientifica?”. Poi aggiunge:”Inoltre, come se non bastasse, quando sono stati elencati alcuni casi di omotransfobia, è stato citato quello di una suora che aveva espresso la propria indignazione a due ragazze che si stavano baciando per uno shooting fotografico. Vergognoso che questo episodio sia stato accostato a casi di grave discriminazione. Ci saremmo aspettati, dopo questa iniziativa, una presa di posizione netta da parte della Diocesi, in linea con le numerose pronunce di Papa Francesco contro l’ideologia gender definita come “una delle colonizzazioni ideologiche più pericolose” e come “uno sbaglio della mente umana” “. Una presa di posizione che, per ora, non è arrivata.

Alberto Celletti

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2 comments

Lgd 9 Giugno 2023 - 1:54

… sarà meglio dare l otto x mille ai maometani…

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Federico Belle 11 Giugno 2023 - 1:13

Pro Vita & Famiglia è una ONLUS che NEMMENO si rende conto che B ergoglio NON è il Papa, e poi si chiede “COME MAI” l’arcivescovo della sata nica Milano permette questo nella Falsa Chiesa.
Ridicoli, TUTTI

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