Roma, 12 giu – Per gli addetti ai lavori il nome è già una garanzia: White Rex. Per i profani: si tratta un promoter russo di MMA che, spiega la loro pagina Facebook, “sostiene l’orgoglio paneuropeo e i valori tradizionali. White Rex incoraggia tutti gli europei ad abbracciare lo spirito guerriero dei loro antenati, e combattere contro il mondo moderno”. Per chi volesse conoscerli più da vicino, il 19 giugno saranno a Roma, a “Tana delle Tigri”, il contest di musica e arti marziali che ormai da anni avviene all’inizio dell’estate ad Area 19, in via Monti della Farnesina, grazie all’organizzazione di CasaPound Italia. Abbiamo chiesto a Denis Nikitin di parlarci di White Rex.
Che cosa è il White Rex e come nasce? Quali sono gli obiettivi principali di questo circuito?
White Rex è nata come un brand di vestiti nell’agosto del 2008. L’idea era quella di creare non solo un’imitazione della Thor Steiner ma anche una sorta di piccolo progetto sociale che funzionasse in maniera autosufficiente: ho attirato artisti e web designer che condividevano la mia stessa visione e abbiamo deciso così di realizzare abbigliamento per avere un ricavo e sviluppare il nostro progetto senza aiuti esterni. Più tardi, per avere una maggiore possibilità di diffondere le mie idee, ho deciso di organizzare un torneo amatoriale di MMA – White Rex Spirit of the Warrior – , che ha preso piede piuttosto rapidamente ed è diventato il maggiore torneo amatoriale di MMA in Russia.
Da due anni il White Rex è approdato in Italia, a Roma, con Casa Pound. Come mai questo connubio così fortemente voluto?
Beh prima di tutto i contatti personali sono alla base. Viaggio parecchio e tempo fa ho avuto la possibilità di conoscere i ragazzi di CasaPound con i quali ho affrontato argomenti interessanti. Così ho presentato loro la mia idea di organizzare un evento MMA. Inizialmente scettici, hanno poi accettato. Anche se non siamo d’accordo al 100%, poiché ci sono delle differenze nel modo di vedere alcune cose, siamo riusciti a mettere insieme le nostre forze per presentare l’evento di MMA che comunque avrebbe dato maggiore visibilità ad entrambe le organizzazioni.
Che bilancio fai delle due precedenti edizioni di Tana delle Tigri ad Area 19 e quali sono gli aspetti da migliorare per questo anno?
Al primo torneo ci sono stati pochi amatoriali italiani sebbene l’idea principale dei tornei White Rex Spirit of the Warrior fosse quella di attrarre amatoriali, non professionisti. I miei tornei insegnano a superare le paure, a diventare uomini per così dire, limiti che tutti i combattenti professionisti hanno dovuto a loro volta superare. Nel secondo torneo però la situazione è comunque migliorata. Uno degli aspetti che però ancora mi preoccupa è relativo al fatto che, mentre in Russia in tutti gli eventi White Rex non è permesso né fumare né bere alcol, in Italia questo concetto è ancora piuttosto poco diffuso e dobbiamo in qualche modo scendere a compromessi. Spero di riuscire quanto prima a convincere l’area con succhi di frutta ed acqua minerale.
Quali sono le differenze secondo te tra il mondo delle MMA italiano e quello russo e del resto d’Europa?
In Europa (ed in Italia) c’è un grande dislivello tra amatoriali e professionisti. MMA o Cage fighting vengono ancora visti come cose quasi criminali, mentre in Russia è solo un normale sport ed ecco perché per ogni torneo abbiamo circa 40 – 60 ragazzi che combattono ogni volta che facciamo un torneo, mentre in Europa ci sono sempre meno persone. Anche le regole sono differenti, l’MMA russo ammette più tecniche di quelle permesse nel regolamento europeo.
Oggi l’Europa è in crisi economica ma soprattutto identitaria. Può riuscire secondo te lo sport da combattimento a rafforzare l’amicizia tra i popoli e a far riscoprire l’identità delle singole nazioni?
Molta gente dimentica che i miei tornei non sono solo combattimento. Vincere o perdere non importa realmente perché dopo tutto è un campionato amatoriale. Quello che realmente conta è che questi tornei aggregano persone, giovani provenienti da diverse parti d’Europa – Russia, Italia, Germania, Francia, Svizzera, Repubblica Ceca, Grecia e si stanno aggiungendo nuove nazioni. I ragazzi si incontrano, combattono, si scambiano video, immagini, si aggiungono su Facebook, si scambiano adesivi delle loro crews – le cose non sono complicate – questi scambi sono naturali. Durante questi eventi emergono conversazioni su tutti gli argomenti possibili, le persone si avvicinano tra loro e fanno domande sulle situazioni locali e si scambiano opinioni. Socializzare è più facile in questo modo. Per quanto riguarda l’aspetto del combattimento, credo fermamente che ogni organismo, gruppo, nazione muoia senza lottare: ogni tipo di combattimento ci rende più forti, sia fisicamente che mentalmente. Il mio obiettivo è quello di ricordare agli europei di oggi i loro gloriosi antenati – Vichinghi, Pretoriani, Crociati – che erano forti ed impavidi guerrieri, veri uomini che combattevano per la gloria, l’onore e le loro idee. Considero questo passato culturale molto adatto ed utile per i giovani di oggi ed il combattimento MMA è il miglior modo per risvegliare lo spirito degli antichi guerrieri in noi.
Francesco Amato