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Il massacro infinito dei Rohingya. In un mese morti in 6.700

by La Redazione
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Stato di Rakhine, 14 dic – È un massacro infinito quello del popolo Rohingya, con cifre impressionanti. In un solo mese, dal 25 agosto al 24 settembre, l’esercito di Myanmar ne ha ammazzati 6.700. Tra le vittime, 730 sono bambini al di sotto dei 5 anni. La cifra è una stima al ribasso di Medici Senza Frontiere che ha condotto l’indagine intervistando 11.426 profughi sopravvissuti all’eccidio, ammassati nei campi del Bangladesh. Secondo quanto riferisce la BBC, il bilancio ufficiale delle autorità birmane riferito allo stesso periodo è di 400 vittime, la maggior parte delle quali sono state indicate come “terroristi islamici”.

Da quando sono scoppiate le violenze nel mese di agosto si stima siano più di 645mila i Rohingya fuggiti in Bangladesh. E la repressione da parte dell’esercito del Myanmar ha i contorni del genocidio. A dirlo è stato nelle scorse settimane, l’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Diritti Umani, il principe giordano Zeid Ra’ad Al Hussein. I rapporto di MSF non fa che confermare questa ipotesi, dato che riferisce che “il 69% delle vittime sono morte per ferite di armi da fuoco, un altro 9% (circa 70 persone) è stato bruciato vivo nelle case, mentre il 5% non è sopravvissuto alle percosse subite. Quanto ai piccoli sotto i 5 anni, oltre la metà è morta per colpa di armi da fuoco”. E poi ci sono i morti nella fuga verso il Bangladesh.

Il direttore medico di Medici Senza Frontiere, il dott. Sidney Wong ha affermato: “Abbiamo incontrato e parlato con i sopravvissuti delle violenze in Myammar e ciò che abbiamo scoperto è sconcertante. È davvero alto il numero di persone che ha riferito di aver perso un componente della famiglia a causa della violenza, a volte nei modi più atroci. Il picco di morti coincide con il lancio delle operazioni da parte delle forze di sicurezza del Myanmar nell’ultima settimana di agosto”.

 

 

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Tony 14 Dicembre 2017 - 10:13

….se la sono cercata……..

”…….Il partito Mujahid è stato fondato dagli anziani Rohingya che hanno sostenuto un movimento Jihad nel nord Arakan nel 1947.[53] L’obiettivo del partito Mujahid era quello di creare uno stato islamico autonomo nell’Arakan. Era molto più attivo prima del 1962, quando ci fu il colpo di stato dal generale birmano Ne Win. Egli ha effettuato alcune operazioni militari contro di loro per un periodo di due decenni. Quella più estesa fu l’operazione “Re Drago”, che ha avuto luogo nel 1978; di conseguenza, molti musulmani nella regione sono fuggiti nel vicino Bangladesh come rifugiati. Oltre al Bangladesh, un gran numero di Rohingya è migrato anche a Karachi, in Pakistan….”

https://it.wikipedia.org/wiki/Rohingya

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