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“Occupazione militare del servizio pubblico”: meno male che c’è il Pd a farci ridere

by Stelio Fergola
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Roma, 7 nov – Dal Pd ora denunciano “l’occupazione militare del servizio pubblico”. Per meglio dire, lo fa il segretario Elly Schlein. Dando vita allennesima puntata di quei “momenti dem” che servono anche per alleggerire le giornate, tipo quelli in cui il partito del Nazareno si autoproclama amico dei lavoratori, per intenderci. Gag esilaranti di cui siamo eternamente grati, in un periodo di così grandi difficoltà.

 “Bisogna contrastare l’occupazione militare della cultura e del servizio pubblico”.

È in trincea Elly, come una vera soldatessa da Armata Brancaleone. Il convegno ha in bocca, manco a dirlo, la cultura. La stessa che i dem hanno colonizzato per 50 anni e continuano a colonizzare, ma con la faccia tosta di chi cerca disperatamente di spacciarsi per oppresso: un’ affermazione a cui possono credere ormai solo gli idioti. “Senza cultura non c’è futuro” era il titolo l’incontro con esponenti del mondo culturale italiano, organizzato in serata nella sede del Nazareno. Schlein attacca il governo che relega ai margini la conoscenza e che “occupa” la Rai. Il servizio pubblico vittima della “occupazione militare”, appunto. Come si suol dire: un bel coraggio.

La faccia come la “cultura”

È difficile scegliere quale affermazione guadagni il titolo invidiabile di maggiormente comica. Comunque, Elly cerca sempre di migliorarsi e aggiunge:  “Anche nella cultura livelli di discriminazione interagiscono tra loro e vanno destrutturati”. E allora via di manifestazione, tutti in piazza l’11 novembre a Piazza del Popolo a Roma, ma aggiungiamoci pure la manovra, la riforma del premierato, insomma diamoci dentro, cari dem, perché per atteggiarsi a difensori del popolo l’opposizione è la collocazione ideale. Sandro Ruotolo, responsabile Cultura e informazione della segreteria, rincara intanto la dose: “La cultura deve essere messa al centro della nostra iniziativa politica”. Poi aggiunge: “Se pensiamo che in regioni come la Calabria, la Campania e la Sicilia solo un minore su 3 legge libri abitualmente, ci rendiamo conto che dobbiamo arrotolarci le maniche e cominciare ad ascoltare le vostre esigenze e costruire un percorso comune anche per una progettualità che abbia una continuità”. Inutile andare ad indagare su quale libro dovrebbe leggere.

Stelio Fergola

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