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Onore eterno a Borsellino, il giudice patriota che cercò la verità anche su Ustica

by Stelio Fergola
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Borsellino Patria

Roma, 19 lug – Paolo Borsellino non è soltanto un eroe, ma un esempio di difesa della Patria. Andrebbe declinato anche in questo modo il ricordo del giudice assassinato quel 19 luglio del 1992, in quell’esplosione che ormai in molti ritengono non di matrice mafiosa, ma che comunque era stata conseguenza ineludibile della presenza e della forza di Cosa Nostra sul nostro territorio.

Borsellino, il patriota

La storia di Borsellino racconta, fin dall’infanzia, di un’anima votata alla difesa della Patria. È ancora vivo il suo ricordo di bambino, quando gli Alleati sbarcarono in Sicilia nel luglio del 1943. Il giudice ne aveva parlato così: “Al momento dello sbarco mia madre ci vietò di accettare qualsiasi dono dagli americani… la Patria è sconfitta, i sacrifici sono stati inutili, non c’è da essere felici; piansi”. Paolo Borsellino aveva appena tre anni, ma certi eventi, per chi ha determinate sensibilità, rimangono vivi nell’animo, fin nelle viscere.

Chi scrive può confermare l’assoluta plausibilità del suo racconto per esperienza familiare: mio padre aveva cinque anni quando l’Italia crollò. Una volta gli chiesi, spinto dalla curiosità, se ricordasse qualcosa di quei momenti. Ebbene, la sua memoria lucida di bambino mi impressionò, al punto da raccontarmi che proprio quel passaggio definì, fin dall’età della cosiddetta innocenza, il suo pensiero di adulto: “Mi chiesi, ma perché quelli che erano nostri nemici ora sono amici? Com’è possibile un fatto così umiliante?”. Negli occhi innocenti di mio padre si svelava la più banale delle verità, quella che molti adulti non vogliono affrontare per viltà,  per formazione ideologica, o per stupidissimo orgoglio. Ebbene, il ricordo del giudice “bambino” è a llo stesso modo plausibile dei fatti, perché si può essere piccoli quanto si vuole, ma certi traumi non passano inosservati.

Quell’amore per la Patria Borsellino lo ha esercitato combattendo Cosa Nostra fino all’ultimo giorno in cui ha respirato. Con dignità, onore e coraggio. Un coraggio che non comporta l’assenza di paura, come l’immaginario collettivo forse ritiene troppo spesso, ma condivisione con il terrore della morte, condita dalla necessità di affrontarlo a testa alta, spinti dal proprio senso del dovere. Che fare il magistrato fosse l’impiego di Paolo Borsellino non c’è alcun dubbio, che potesse ritirarsi dalla sua attività per salvare la pelle, pure. Non lo fece, e questo va ricordato ogni singolo giorno.

Cercò la verità anche su Ustica

Borsellino amava la Patria e di conseguenza non poteva che amare la collettività. Non poteva che essere stimolato dalla sua difesa, dalla lotta contro le ingiustizie che la opprimono. La strage di Ustica lo interessò e lo spinse all’azione, come è stato sottolineato negli ultimi anni. Non si trattò di un’attivismo da protagonista, questo no. Come tutti, Borsellino non era onnipotente e al centro delle sue attività c’era altro. Ma anche quel piccolo gesto, quella richiesta di ottenere il registro delle presenze nella base di Grazzinise, vicino Caserta ha un significato profondo. Una base militare che poteva spiegare molto sulla tragedia del volo Itavia che il 27 giugno 1980 spezzò le vite di 81 persone innocenti. Quella richiesta, nella sua semplicità, è ricca di complessità emotive. Esprime soprattutto amore per il prossimo. Un amore che non fu sostenuto adeguatamente, visto che nessuno lo ascoltò. Anzi, il giudice fu preso anche in giro, visto che gli fu detto che il registro era sparito, per poi consegnargliene uno falso successivamente. “Se è necessario io in quella base ci entro con l’esercito”, disse. Una frase di frustrazione che definisce meglio di qualsiasi altra cosa sentisse Paolo Borsellino per la sua comunità nazionale.

Stelio Fergola

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Borsellino, Via D'Amelio e il depistaggio che dopo 31 anni "(non) c'è stato" 19 Luglio 2023 - 4:09

[…] una storia di ricordi, che per ricordare ti impone di dimenticare. È la storia dei 31 anni della strage di Via d’Amelio, che 31 anni dopo ancora non si chiama con il proprio nome: depistaggio! Perché depistaggio è […]

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Onore eterno a Borsellino, il giudice patriota che cercò la verità anche su Ustica | www.agerecontra.it 26 Luglio 2023 - 12:40

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