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Pd, il fallimento dell’effetto Schlein e un consenso che resta comunque granitico: ecco perché

by Stelio Fergola
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Pd effetto Schlein

Roma, 19 lug –  A fine maggio avevamo definito “flop” il Pd del cosiddetto “effetto Schlein”, riservandoci di monitorare comunque la situazione, visto che il segretario era entrato in carica da poco.

Il Pd dell’effetto Schlein non esiste

La grande domanda che tutti si sono posti dopo l’elezione del nuovo segretario è stata: ma il Pd, con al centro le tematiche arcobalenate e fluide (di “ispirazione Zan” per intenderci), può allontanare il suo elettorato o addirittura rafforzarlo? I sostenitori della seconda ipotesi argomentano – giustamente – con il fatto che il Pd sia tutto meno che il partito del lavoro, sebbene continui a spacciarsi come tale da sempre, e che la minoranza che lo sostiene sia più interessata a questioni di costume che di altro genere (pur non ammettendolo esplicitamente, sia chiaro). Quanto stiamo assistendo in questi mesi, tra le prime elezioni monitorate e i sondaggi, però, dimostra un sostanziale stallo. Per dirla in parole povere, l’effetto Schlein non c’è, perché il Pd perde addirittura percentuali nei sondaggi (un punto nell’ultimo mese, ora al 20,4%), e non guadagna affatto nuovi spazi. Dall’altro lato però i cali sono minimi, e i toni trionfalistici della stampa ostile al Nazareno appaiono decisamente eccessivi.

Il Nazareno e la sua forza strutturale

Parliamo di un partito che al di sotto del 16% – contando anche le incarnazioni precedenti – non è mai sceso. E che continua a dimostrare la sua forza strutturale anche adesso. Una buona notizia, però, forse c’è: sebbene molto popolari tra gli elettori dem italiani “da Ztl”, le tematiche arcobalenate sono così ristrette al livello della società reale da incidere sul serio pochissimo nell’espansione – anche a sinistra – del consenso. Di conseguenza, il Pd rimane dov’è, e non è senza dubbio puntando su questioni ultrafemministe o fluide che potrà mai recuperare forza. In realtà, ne sembra consapevole la stessa Schlein, che nella vita politica precedente alla segreteria sembrava interessata a trattare solo i temi sopracitati, da quanto è al timone invece sembra più orientata a discorsi ampi che includano, giocoforza, l’economia. Peccato che non ci creda nessuno. E allora il Pd rimane dov’è, calando perfino un pochino, ma mai in maniera verticale, forse dei suoi adepti che lo voteranno fino alla tomba ma anche del fatto di rappresentare in via perenne una minoranza assoluta del popolo italiano.

Stelio Fergola

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