Roma, 20 mag – Nelle ultime settimane si sono moltiplicate a macchia d’olio le mobilitazioni e le proteste, soprattutto tra gli studenti, in seguito all’acuirsi degli interventi militari di Israele in Palestina. L’ondata di occupazioni e manifestazioni a sostegno della causa palestinese scoppiata nei principali college americani da Yale a Berkeley passando per la Columbia, con centinaia di manifestanti arrestati, ha contribuito a nuove mobilitazioni anche negli atenei italiani. A livello mediatico l’egemonia politica di queste iniziative è ad appannaggio dei vari collettivi e movimenti di sinistra e dell’area antifascista, utilizzati dal mainstream per ridurre il problema a piccoli tafferugli con la polizia e turbamenti alla normalità quotidiana.
La vera natura della lotta palestinese
Ma la realtà è ben diversa. L’estrema politicizzazione della questione palestinese da parte di tutta quella schiera di “compagni” che, includendo tutte le derive neoliberali dalla sinistra radical chic agli antagonisti antifà dei centri sociali, ha creato una vera e propria egemonia sull’argomento, in realtà contiene evidenti contraddizioni storico-politiche. Su queste pagine è già stato affrontato l’argomento in merito all’effettivo ruolo che svolse il comunismo sovietico in sostegno al sionismo, ma, oggigiorno, le perplessità e le incongruenze si sprecano. La causa del popolo di Palestina è innanzitutto una lotta per avere una terra sulla quale vivere liberi, una lotta per una Patria e per poter affermare un’identità collettiva. Nulla di più lontano dall’odio verso ogni confine, Nazione o identità professato dagli stessi che ora si trovano accampati nelle università. Una causa sacra ridotta ad esotismo terzomondista contro l’uomo europeo.
Una lotta nazionale, sociale e identitaria
Perché quindi la lotta palestinese, con buona pace delle destra neocon pro-Israele, non può che appartenere a chi innalza quegli stessi valori di sangue, terra e popolo? “Esistere, significa combattere ciò che mi nega” affermava Dominique Venner, parole che non potrebbero meglio rappresentare la lotta dei palestinesi contro chi li vorrebbe eliminare dalla storia. Come, da Roma a Milano, hanno esposto quegli studenti non allineati alla retorica dominante, i nemici dei palestinesi sono gli stessi dei popoli europei, ovvero quelli che, sterminando e destabilizzando quei territori, alimentano immigrazione e fondamentalismo islamico. Gli stessi nemici che avversano la rinascita dell’Europa
Andrea Grieco