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Prodi faccia di bronzo: "Manager guadagnano 200 volte più di operai, perché nessuno si ribella?"

by Davide Romano
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Roma, 21 nov – “La differenza tra chi guida una società e l’operaio oggi è di 200 volte e nessuno dice niente”. A pronunciare questa frase non è stato né Landini né un esponente di Potere al Popolo, ma l’ex presidente del Consiglio Romano Prodi. Dalla mortadella alla faccia di bronzo il passo è breve, visto che proprio sotto il governo del professore fu attuato il primo grande piano di precarizzazione, il pacchetto Treu, che introdusse il lavoro interinale e i contratti atipici in nome della “flessibilità”. Vedere l’uomo che ha legato il proprio nome all’entrata dell’Italia nell’Euro, alla dismissione del patrimonio pubblico e allo smantellamento dell’Iri, sorprendersi per la mancata “ribellione” dei lavoratori per il divario della retribuzione tra dirigenti e operai, fa un certo effetto.
Prodi è intervenuto a Bologna per la presentazione del libro “Il valore di tutto“, di Mariana Mazzucato. L’ex presidente della Commissione europea ha poi anche parlato delle critiche alla Ue: “La si accusa perché non fa nulla, quando faceva politica la gente non era contro l’Europa: la possiamo salvare se le prossime elezioni saranno elezioni politiche e non una ‘scusa’ per dare una seconda occasione ai ‘trombati’ delle elezioni nazionali”.
L’ex presidente del Pd ha tentato di dare una risposta anche all’attuale impopolarità delle istituzioni europee: “Il potere è passato dalla Commissione al Consiglio che rappresenta i singoli Paesi. E quando si passa ai singoli Stati chi comanda è il più grosso“. Per Prodi bisogna chiedersi “quale sia il vero potere politico nella fase della globalizzazione che ha tolto alla politica gli strumenti per agire”.
Davide Romano

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Cesare 21 Novembre 2018 - 3:02

Ancora fà la morale e si erge a paladino dei poveri uno che ha colluso con la dittatura finanziaria straniera a depredare il paese tramite la svendita delle ricche aziende e banche pubbliche.Lo stesso ha anche lavorato per la Goldman Sachs, multata di centinaia di milioni di dollari per la produzione di titoli tossici che hanno rovinato decine di migliaia di famiglie.Per gente del genere sarebbe da chiedere la galera e il sequestro dei beni a titolo di risarcimento al popolo italiano

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Raffo 21 Novembre 2018 - 10:51

In un paese normale , con una magistratura normale , tale elemento sarebbe in una latrina a pulire cessi e vespasiani………….questo presunto statista che ha venduto interi pezzi d’Italia , per mantenere la casta ignobile che ci governa e ci rende schiavi e sudditi,vorrebbe ancora tenere lezioni di vita e politica……..proprio lui che ha svenduto brevetti, intelligenze e patrimonio tecnico italico in ogni dove,proprio lui che ci ha reso schiavi dell’Europa , proprio lui che con la sua vigliaccheria e codardia ha contributo a sfasciare il tessuto sociale italiano, gettando le basi per una invasione africana e per la fine del sistema paese, dal lavoro sino alla scuola………..senza vergogna.

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