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Pupazzo di Salvini incendiato in piazza a Brescia. “Bruciamo i razzismi” (Video)

by Cristina Gauri
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Brescia, 29 mar – Quest’anno, al quartiere Carmine di Brescia, la vecchia da bruciare aveva la faccia del vicepremier Salvini. Come riporta il Giornale di Brescia, “Bruciamo il razzismo”, era infatti il tema del rogo della “vecchia” data alle fiamme e a cui una nutrita folla esultante ha assistito. Ricordiamo che la tradizione di bruciare un pupazzo dalle sembianze umane sul finire dell’inverno (a mezza Quaresima) ha origini antichissime ed è un’usanza che resiste in molte zone d’Italia, tra cui i comuni della Lombardia. Si trattava originariamente di un rituale per scacciare la cattiva stagione e invocare l’arrivo della primavera. Un rito di fertilità e di fecondità, praticato dalla nostre popolazione nel Paleolitico e nel Neolitico: all’epoca venivano offerti dei veri e propri sacrifici, anche umani. Ai giorni nostri è un rito compiuto per “portare bene” ed esorcizzare alcuni aspetti negativi della società o cattive notizie di attualità o cronaca.

“Casa Faugn”

Al Carmine, ad esempio, sono particolarmente attenti ai temi progressisti: negli anni passati vennero dati alle fiamme i muri “che dividono” e la violenza sulle donne. Quest’anno dunque, il razzismo. Ma con la faccia del ministro dell’Interno, e un estemporaneo simbolo di “Casa Faugn” (CasaPound? Non si sa se la dicitura è volutamente sbagliata) appuntato alla camicia. Gli organizzatori dell’iniziativa, il Gruppo de Noalter, negano di avere voluto rappresentare il leader leghista. Ma la faccia è la sua… “L’idea è combattere il clima di razzismo e l’avanzata della destra estrema”, “Ci rendiamo conto della delicatezza del caso, ma non vogliamo bruciare nessuno – concludono gli organizzatori – sappiamo che è un gesto inaccettabile”. Furbetti questi Noalter. Non è comunque la prima volta che il vicepremier viene rappresentato allegoricamente in senso spregiativo. Ricordiamo la sfilata carnevalesca di Düsseldorf, dove venne raffigurato nudo e con due enormi seni che allattavano “nazionalismo” e “razzismo”.

Cristina Gauri

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2 comments

Piero 29 Marzo 2019 - 5:58

Come nella loro “migliore” tradizione, i comunisti cercano di far salire la tensione per trarne profitto.
Strategia ben collaudata negli anni infausti della guerra civile ’43-’45 (quando provocavano deliberatamente fascisti e tedeschi per scatenare rappresaglie sulla popolazione); negli anni del terrorismo, che di quella guerra civile fu la continuazione dilazionta nel tempo (quando colpivano vigliaccamente la destra per lo stesso motivo, vedi Padova o Acca Larentia).
Oggi, nascondendosi dietro una parvenza di satira – me è veramente da dementi poterla ancora considerare tale – incitano le teste calde a creare tensioni, ad attaccare lo Stato di diritto, ad uccidere ministri democraticamente eletti.
Detesto fare il profeta del malaugurio, ma temo che il futuro ci riserverà momenti molto, molto difficili.

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Raffo 30 Marzo 2019 - 1:01

Questa è guerra civile, questi sono delinquenti armati, protetti e tutelati da burocrati,politici e magistrati sinistri, tutta lanuggine pseudo piddina,sicuramente comunistoide,che nella loro vigliaccheria ed ignobilta’ , sa di essere impunita ed impunibile ,potendo altresì contare su una stampa ed una tv ,falsa e parziale, che inneggiano e parteggiano per questa fecciaglia zeccosa sinistra……….che paese di merda.

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