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Quello strano complotto in favore di Salvini

by Adriano Scianca
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Roma, 13 giu – Quando, nelle giornate decisive di campionato, i difensori di una squadra danno l’impressione di fare di tutto affinché gli avversari segnino, scatta subito il sospetto della combine. Sì, insomma, del complotto, della truffa, come se tutti remassero nella stessa direzione, anziché darsi battaglia. Nella non meno decisiva, fase attuale della politica nazionale e internazionale, sembra che tutto complotti in favore di Matteo Salvini. I cui migliori alleati, a ben vedere, non sono tanto gli imperscutabili grillini, quanto piuttosto i suoi sedicenti nemici. Prendiamo Emmanuel Macron, dal cui partito è giunta una bordata (“dall’Italia posizioni vomitevoli”) che ha tutta l’aria di essere un boomerang. Intanto perché mostra come ad alzare i toni fra partner siano gli altri, quelli civili e perfettini, non i populisti. E poi perché anche il più acerrimo anti salviniano coglie al volo l’ipocrisia di una Francia che non fa tanti complimenti quando c’è da presidiare i propri confini ma vorrebbe imporci di rendere colabrodo i nostri.

Mettiamoci poi lo sfondo strapaesano e provinciale che nella rivalità con la Francia ci va a nozze e abbiamo trasformato il leader leghista in una sorte di eroe, così come del resto, prima dei francesi, si erano impegnati a fare i dirigenti tedeschi, con le frasi sprezzanti nei confronti della sovranità italiana reiterate durante la delicata fase della formazione del governo, e il quadro è chiaro. Sul piano nazionale, invece, Salvini è in credibilmente favorito dalla sinistra più stupida di sempre, che si tratti dei suoi dirigenti politici o di starlette di contorno con la lingua troppo lunga. Il Pd non ha visibilmente alcun piano, non sa cosa fare se non replicare se stesso e i propri errori. Dall’ex partito di governo arrivano continuamente inviti a risolvere le questioni in sede europea, cambiare Dublino, trovare una soluzione concertata e così via, ovvero tutte cose che il Pd stesso non è riuscito a fare. Il tutto condito da petizioni di principio morale che lasciano il tempo che trovano.

Del resto, sin dall’insediamento del nuovo governo, la sinistra ha adottato la strategia suicida di accettare in toto l’agenda dell’esecutivo, per posizionarsi in essa sulle posizioni minoritarie nel Paese. Se il neo ministro Fontana lancia petizioni contro le unioni civili, quindi, non si cerca di spostare il dibattito su altri punti deboli della coalizione. No, ci si schiera senza se e senza ma con i gay pride, che tre quarti d’Italia non sopporta. Una sinistra intelligente, dopo la sconfitta, avrebbe confinato Monica Cirinnà in un’isola deserta. Quella di oggi ne ha fatto la portabandiera dell’opposizione al governo. Attorno alla sinistra istituzionale, ruota poi tutta una sinistra più o meno colta, fatta di intellettuali, gente dello spettacolo, influencer, semplici twittaroli compulsivi, che sul caso Aquarius stanno trattando Salvini semplicemente come nazista, non comprendendo minimamente le questioni in ballo. “Ma come si fa ad aver paura di 600 disperati”, ripetono, senza capire evidentemente nulla di ciò che è accaduto in Europa dal 2011 a oggi.

Con nemici così, Salvini ha un’assicurazione sulla vita politica garantita. Spetterà a lui mettere a frutto questo capitale gentilmente concessogli dai suoi avversari. Le prime mosse sono state tutte incredibilmente azzeccate. Sulla questione migratoria era necessario fare un atto di forza, se necessario anche contro l’Europa, per metterla di fronte al problema e alle sue responsabilità. Ora serve però una seconda fase, che deve invece farsi coraggiosamente europea, nella certezza che la soluzione per non far invadere l’Italia non è spostare il problema a Malta, in Spagna o in Francia, bensì mettere fine al grande esodo dall’Africa verso l’Europa. Un compito titanico, che potrebbe trasformare qualche mossa brillante dal forte valore propagandistico in un’operazione storica. Ne sarà all’altezza, Salvini? Staremo a vedere. Di sicuro i suoi migliori alleati li troverà nei nemici più idioti della storia.

Adriano Scianca

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2 comments

Tony 13 Giugno 2018 - 1:31

…la prossima mossa, storica, potrebbe essere l’invio di forze militari ‘di pace” in Libia…. per contrastare i franciosi….e bloccare i turpi piani della coalizione franco/inglese…..

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Italia risorgi 13 Giugno 2018 - 11:17

Bravo Salvini adesso ti manca solo una cosa per essere perfetto: rimandare a casa i clandestini che sono già riusciti ad entrare in passato

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