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Questa non è Hollywood: gli hooligans al cinema (parte prima)

by Roberto Johnny Bresso
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Milano, 29 apr – Oggi e settimana prossima ci occuperemo di cinema e, per la precisione, di film con a tema le gradinate e gli hooligans britannici. Negli anni sono uscite tantissime pellicole a tema: qualcuna memorabile, qualcuna discreta ed altre assolutamente dimenticabili, quando non orribili. Ne abbiamo scelte quattro tra le più significative, che vi invitiamo a scoprire o a riscoprire. Pellicole che hanno come protagoniste le tifoserie del West Ham United, del Millwall, del Chelsea e dellimmaginaria squadra dello Shadwell Town.

Gli hooligans al cinema: The Firm

Siamo sul finire degli anni 80 e il football inglese è nel suo periodo più nero: i drammatici fatti dellHeysel, il 29 maggio 1985, hanno interrotto il dominio delle squadre di club in Europa, estromettendole in toto dalle competizioni internazionali; gli stadi erano sempre più vecchi ed insicuri, gli scontri sulle gradinate allordine del giorno e lo spettacolo in campo non più allaltezza. Allora la Bbc cercò di analizzare lo spirito di quei tempi, producendo un film che parlasse di quello che era conosciuto come il disagio inglese: The Firm, uscito in Italia con il titolo di Ultimo stadio. La regia venne affidata ad Alan Clarke, che era un maestro nellaffrontare delicati temi sociali: con Scum aveva parlato dei riformatori giovanili, con Made in Britain aveva fatto debuttare Tim Roth nel ruolo di un problematico skinhead e con Elephant si era occupato dei Troubles in Irlanda del Nord.

In soli 70 minuti Clarke sforna un capolavoro assoluto, affidando il ruolo di protagonista ad un giovane Gary Oldman, in una delle migliori interpretazioni di tutta la sua carriera. Oldman interpreta Clive Bissell, detto Bex o Bexy, leader della firm dellInter City Crew del West Ham United (chiaro riferimento allInter City Firm). Siamo alla vigilia degli Europei del 1988 in Germania Ovest e le varie crew inglesi si stanno organizzando per la trasferta, ma, al tempo stesso, rivaleggiano tra di loro su quale sarà la firm a doverle guidare. Bex si trova al centro della rivalità con Yeti, leader dei Bucaneers del Millwall (ispirati ai Bushwackers). Ci vengono mostrati, come nello stile del regista, molte scene crude di scontri tra le diverse tifoserie, scontri spesso violenti ed efferati. Ma ci viene descritto benissimo anche chi sono questi hooligans: non persone ai margini della società in cerca di rivalsa, ma, molto spesso, uomini totalmente inseriti nel tessuto sociale, con lavori di un certo livello e situazioni famigliari soddisfacenti. Bex, per esempio, è sposato con un figlio e lavora come agente immobiliare. Come in buona parte dei film del genere, dei quali è di fatto il capostipite, non si vede mai una partita: il football è sullo sfondo, ma non per questo un mero pretesto; i protagonisti sono realmente tifosi della squadra e parte integrante della tifoseria. Cionondimeno il finale ci chiarisce che anche lessenza hooligan è parte integrante dellessere inglese: “Se ci toglierete dal calcio ci troverete al cricket, alle freccette, in qualsiasi altro posto troveremo una scusa, urla un tifoso in faccia ai giornalisti che cercano di capire il perché del disagio inglese.

A rendere lopera ancora più cupa ci pensa la totale assenza di musiche, se si esclude la versione di Dean Martin di Thats Amore durante la scena iniziale (e la canzone non è stata scelta certo a caso). Nel 2009 Nick Love (forte del successo di The Football Factory) ne farà un remake decisamente poco riuscito, quasi uno spot per le marche dabbigliamento mostrate nella pellicola. In Italia il film venne trasmesso per la prima volta nel 1990 da Canale 5, dopo uno speciale sulla violenza negli stadi e con toni esageratamente allarmistici, tanto da sconsigliarne la visione ad un pubblico facilmente impressionabile.

The Firm sulla Bbc, invece, andò per la prima volta in onda il 26 febbraio 1989 ed il pubblico inglese pensava di aver assistito al peggio, ma ad aprile ecco la tragedia di Hillsborough, che vide la morte di 97 tifosi del Liverpool. Il fatto venne inizialmente attribuito allhooliganismo (anche se del tutto a torto) e spinse lallora primo ministro britannico Margaret Thatcher a prendere drastici provvedimenti. Il Rapporto Taylor portò a stadi tutti a sedere, il Mondiale di Italia 90 (al quale lInghilterra si affacciò senza alcuna speranza e che invece arrivò quasi a vincere) diede nuovo entusiasmo ai tifosi e nel 1992 nacque la Premier League, che rese il football uno spettacolo alla moda, adatto a famiglie e in grado di attrarre il pubblico femminile, producendo ricavi immensi. The Firm ci mostra magnificamente un periodo a cavallo tra passato e futuro, non solo per lo sport, ma proprio per lintera nazione. E ha linnegabile pregio di non dare giudizi: se fosse meglio prima o dopo spetta solo a noi deciderlo.

Arrivederci Millwall

Passiamo ad Arrivederci Millwall, una pellicola che è riduttivo definire semplicemente come un film sui violenti del calcio. Nel 1985 Nick Perry scrisse una pièce teatrale di un certo successo dal nome Arrivederci Millwall (il titolo originale in italiano probabilmente è dovuto ad un errore, visto e considerato che il film è in larga parte ambientato in Spagna), che la Bbc decise di far adattare allo stesso Perry per una versione televisiva, diretta da Charles McDougall, che venne trasmessa su Bbc2 il 3 gennaio 1990.

In soli 50 minuti veniamo catapultati nella dura realtà della gioventù inglese senza futuro né speranza dei primi anni 80. Un gruppo di tifosi del Millwall trascorre le giornate tra scontri allo stadio, bevute e piccoli loschi traffici. Tra loro emerge la figura di Billy Jarvis, skinhead annoiato che fa sesso con la moglie del fratello Bobby, marinaio in guerra alle Falklands. La guerra viene presto vinta dai britannici, ma Bobby rimane ucciso e questo cambia per sempre lesistenza di Billy, che diviene ancora più disilluso, arrabbiato e nazionalista. Loccasione per cambiare aria per qualche tempo e lasciare la routine di South London la danno i Mondiali di Spagna 82 ed il gruppo di amici non si fa sfuggire loccasione di seguire la Nazionale dei Tre Leoni. LInghilterra è impegnata a Bilbao contro la Francia, ma, più che la partita, ai ragazzi interessa bere e divertirsi, ovviamente malvisti e incompresi dalla popolazione locale e dalle forze dellordine. Ben presto le cose prenderanno una piega tuttaltro che rilassata e Billy completerà la propria inevitabile discesa agli inferi.

La pellicola si divide in due distinti segmenti narrativi: Londra è scura e grigia, mentre Bilbao è solare e calda. Ma è solo apparenza, perché il tono della narrazione è sempre estremamente cupo, anzi lo diventa ancora di più tra i colori caldi della Spagna, quasi a simboleggiare che non si sfugge dalla propria realtà, per quanto lontano si possa fuggire da essa. Attraverso il filtro del football ci viene mostrato uno spaccato di società inglese degli anni 80, i cui effetti non si sarebbero cancellati nei decenni a seguire. Ancora una volta la televisione britannica offre il proprio meglio quando si tratta di mostrare la polvere sotto il tappeto, senza alcun tentativo di edulcorarla. Ovviamente Arrivederci Millwall non è mai stato distribuito in Italia, ma è disponibile in DVD e si può trovare anche su YouTube. Non possiamo che darne un giudizio positivo: è una visione dalla quale si esce con lamaro in bocca e con la sensazione di un dopo sbronza cattivo. Il nostro primo tempo al cinema si è concluso: andate a prendervi una birra e dei pop corn e mettetevi comodi sulla poltrona in attesa del secondo tempo della prossima settimana. Ci attende la visione di I.D. e di The Football Factory.

Leggi anche: “Non piacciamo a nessuno, non ci importa”: breve storia del Millwall

Roberto Johnny Bresso

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Questa non è Hollywood: gli hooligans al cinema (parte prima) – Blog di Scrillo 30 Aprile 2023 - 6:15

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Questa non è Hollywood: gli hooligans al cinema (parte seconda) 6 Maggio 2023 - 10:28

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