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Rimozione della rosa a Grosseto, l’assurda giustificazione dell’Anpi: “Era appassita”

by Cristina Gauri
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anpi rosa

Grosseto, 29 apr — L’Anpi Grosseto risponde alle polemiche sorte dopo che un drappello di tesserati della sezione Elvio Palazzoli ha rimosso una rosa posta dall’associazione La Deceris sulla lapide commemorativa delle 134 vittime del bombardamento alleato del 26 aprile 1943, sostituendola con una corona di fiori. Secondo i partigiani 2.0 x ai martiri de «La Deceris ha voluto strumentalizzare un atto che non ha niente di oltraggioso».

«Che l’Anpi non abbia rispetto di niente e nessuno è ormai una cosa acclarata, soprattutto quando si tratta di avversari politici», aveva attaccato duramente l’associazione La Deceris nella giornata di ieri. «Nonostante questo, mai avremmo pensato che i sedicenti “partigiani” del 2023 si sarebbero spinti fino ad oltraggiare le vittime civili del bombardamento alleato avvenuto a Grosseto nel lontano 26 aprile del 1943».

Rimozione della rosa, l’Anpi si giustifica malamente

L’Anpi locale ha giustificato la rimozione della rosa sostenendo che quest’ultima «era talmente appassita da sembrare che fosse stata messa lì da molto tempo e comunque non gettata, ma ritirata da una persona alla quale è stato detto che se lo desiderava l’avremmo ricollocata al suo posto. Tale persona ha risposto che ci avrebbero pensato loro domani. Questi i fatti a cui hanno assistito diversi testimoni». Peccato, davvero un peccato che sui social giri l’immagine della rosa attimi dopo essere stata staccata da sotto la lapide. Come questa fotografia, scattata alcuni attimi dopo la rimozione.

 

La rosa, contrariamente a quanto sostiene l’Anpi, non appare di certo «appassita, come se fosse stata messa lì da molto tempo» e comunque la sua deposizione risale al 26 aprile, giorno dell’anniversario del bombardamento. Tre giorni fa, dunque. Ci troviamo dunque di fronte al classico caso di «toppa più penosa del buco», a cui i partigiani 2.0 della Penisola ci hanno ormai abituati da anni? Lasciamo giudicare ai lettori.

Cristina Gauri

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