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Ricconi e parlamentari, da agosto quello strano boom di donazioni alla “cosa” renziana

by Adolfo Spezzaferro
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Roma, 17 set – Quest’estate c’è stato un boom quanto meno sospetto di donazioni ai Comitati Azione Civile – Ritorno al Futuro di Matteo Renzi. Tra luglio e agosto, come certifica la sezione Trasparenza del sito web, sono stati raccolti più di 470mila euro. Da parte dei parlamentari renziani, i primi bonifici sono partiti il 20 agosto (il giorno in cui Giuseppe Conte ha parlamentarizzato la crisi con l’arringa contro Matteo Salvini), e nel giro di due settimane arrivano sul conto corrente dei Comitati 36mila euro. A vesare per primi sono i dem Marco Di Maio, Andrea Ferrazzi, Eugenio Comencini, Laura Garavini, Anna Ascani. Il giorno dopo tocca alla senatrice Nadia Ginetti, a Maria Elena Boschi (che versa 1.500 euro in due tranche), Ernesto Magorno, Mauro Del Barba, Mauro Maria Marino. Passano 24 ore e donano anche Martina Nardi, Teresa Bellanova (oggi capo delegazione della nuova “cosa” renziana), Davide Faraone. Dal canto suo, Renzi fa una donazione da diecimila euro. In pieno agosto tutti i renziani fanno partire i bonifici: Lisa Noja, Caterina Biti, Maria Chiara Gadda, Andrea Rossi, Vito De Filippo, Luciano Nobili, Giuseppe Cucca, Gennaro Migliore, Ettore Rosato, Ivan Scalfarotto, Alan Ferrari.

Dai 100mila euro di Ferrero (Venchi) ai 90mila di Serra (Algebris)

Ma i soldi veri arrivano dai privati. Nel giro di un mese le donazioni schizzano da poco più di 20mila euro di giugno a oltre 260mila euro a luglio, grazie soprattutto all’erogazione record da 100mila euro di Daniele Ferrero, amministratore delegato della Venchi. Tra i più generosi, c’è anche Davide Serra, finanziere molto amico di Renzi e amministratore delegato del fondo Algebris, con 90mila euro. Segnaliamo inoltre l’imprenditore figlio di Susanna Agnelli, Lupo Rattazzi, 50mila euro in due tranche. Ma ci sono anche aziende come la Quintessentially Concierge (10mila euro), la Tci – Telecomunicazioni Italia (5.000 euro) del deputato dem Gianfranco Librandi. Ad agosto arrivano 20mila euro da Bruno Tommassini, stilista di lusso e tra i fondatori dell’Arcigay, 10mila euro da Energas Spa, azienda che si occupa di distribuzione e vendita del Gpl ed ancora 4.000 euro da Ciemme Hospital Srl, impresa attiva nel commercio all’ingrosso di prodotti farmaceutici.

L’impennata di donazioni a partire dal giorno delle dimissioni annunciate di Conte significa (almeno) due cose: Renzi ha dato l’input visto che forse si sarebbe tornati presto al voto e l’ex premier aveva già intenzione di correre con un nuovo soggetto politico; l’ordine di scuderia è arrivato nell’ambito dell’inciucio in corso per la formazione del governo Pd-M5S-LeU, perché comunque il senatore toscano aveva già deciso di fare la scissione.

Adolfo Spezzaferro

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