Roma, 18 mar – Adesso pure la Cappella Sistina sarebbe razzista. A prescindere dalle contestualizzazioni di epoche completamente diverse, in cui neanche si concepiva l’idea di un miscuglio di popoli diversi e di conseguenza la stessa percezione delle questioni era ben diversa, non ci si può non soffermare sulla perla di tale Robin DiAngelo, la quale ha ben pensato di mostrare al mondo un dato di fatto ormai incontestabile: la società attuale è piena zeppa di “analfabeti con la laurea”. Sembrerebbe una contraddizione, e invece è drammatica realtà.
Robin DiAngelo, l’attacco alla Cappella Sistina
La dottoresssa Robin DiAngelo – perché sì, è dottoressa – non aveva niente di meglio da fare che cercare un po’ di notorietà dalle nostre parti. Qualcuno dice che farle pubblicità sia sbagliato. Chi scrive invece crede che ogni occasione sia buona per sottolineare un concetto come quello di cui stiamo parlando in questo pezzo. Non ci soffermiamo nemmeno su una discussione storica che – questo sì – sarebbe un insulto all’intelligenza, prima ancora che alla cultura. Ci limitiamo – anche questo sì – a riportare le dichiarazioni della professoressa, con la laurea – perché sì, ha la laurea – la quale ha ben pensato di accusare di “suprematismo bianco” la Cappella Sistina. Il motivo? “Dio è bianco, David è bianco, non c’é neanche un uomo di colore. Michelangelo era un razzista. Andrebbe modificata”. Come no, Robin. Siamo pronti a muoverci per ascoltare le sue illuminanti parole.
Analfabeti con la laurea
Robin DiAngelo è l’ennesima dimostrazione che viviamo in un’epoca di “analfabeti con la laurea”. Guardando il suo curriculum, si può osservare che professionalmente la signora abbia fatto tutti i passaggi per raggiungere un prestigio accademico: docente di “Educazione multiculturale” presso la Westfield State University e attualmente insegnante alla University of Washington di Seattle. Il che dà una dimensione della situazione disgraziata in cui ci troviamo. Basti vedere una sua recente pubblicazione per farsi un’idea: “Fragilità bianca”. Il quale ha riscosso pure un grande successo. Non è neanche necessario approfondire troppo. Gli analfabeti con la laurea abbondano. Un tempo nessuno pretendeva che i laureati fossero tutti menti illuminate, ma qui si supera il confine della ordinaria decenza. È sbagliato farle “pubblicità”? Niente di più ingenuo, una vergogna simile va diffusa ovunque. Questa signora forma le menti del futuro. All’idiozia, nello specifico. È dannosa e va denunciata.
Stelio Fergola