Roma, 18 mar – Il cambiamento antropologico delle città italiane, soprattutto i grandi agglomerati urbani del nord Italia, risente enormemente degli enormi flussi di immigrati approdati nella penisola in questi anni. Un esempio lampante di queste disastrose conseguenze ci viene da Pioltello, comune della periferia est della città metropolitana di Milano, dove l’istituto comprensivo statale “Iqbal Masih” ha comunicato la decisione di tenere chiusa la propria struttura in occasione del 10 aprile, data di fine Ramadan, ovvero il mese in cui si pratica il digiuno in commemorazione della prima rivelazione del Corano a Maometto.
Tutti gli studenti a casa per la fine del Ramadan
La scelta unanime del consiglio d’istituto della scuola di chiudere per la fine del Ramadan ha, giustamente, fatto molto discutere. D’altra parte, il sindaco di Pioltello Ivonne Cosciotti ha parlato di un “atto di civiltà” dal momento che l’istituto in questione ha una percentuale di ragazzi di religione musulmana vicina al 40%, tutto questo in un comune che registra tra la popolazione totale più del 20% di abitanti di origine straniera. Dati, questi, che s’instaurano nella tendenza negativa che vede diminuire sempre di più la popolazione italiana a fronte di un aumento considerevole del numero di stranieri nella nostra Nazione. Le voci di protesta si sono levate, in particolare in casa Lega, contro una “islamizzazione forzata” dettata dalla paura di offendere e contraria ai valori e tradizioni italiane ed europee.
L’attacco alla nostra civiltà parte dalle scuole
L’assurdo provvedimento di chiusura rimanda subito alla mente la situazione delle scuole in Francia, dove la forte presenza di alunni di origine straniera e di religione musulmana ha creato situazioni di tensioni spesso sfociate in vere e proprie violenze terroristiche. L’islamismo e l’immigrazionismo sono benzina buttata sopra la nostra identità storica e culturale pronta a bruciare tutta la civiltà europea, e le scuole sono il primo passo di questo attacco. Mentre nelle scuole e università italiane, da un lato, si criminalizza ogni rimando o menzione ad aspetti della tradizione che appartengono al nostro retaggio, dall’altro, tutto ciò che proviene da fuori assume legittimità in nome dell’inclusione e della correttezza.
Andrea Grieco