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La Raggi sfrutta gli immigrati per pulire i parchi. Messinscena per nascondere il degrado di Roma

by La Redazione
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Roma, 28 mar – Ci sono lavori che il comune di Roma ha deciso che gli italiani non vogliono più fare. Ad esempio i giardinieri. Virginia Raggi, in preda a un istinto immigrazionista galoppante, ha pubblicato oggi su Twitter una foto che mostra alcuni immigrati intenti a pulire i giardini di Piazza Vittorio. “I richiedenti asilo formati presso la Scuola di Giardinaggio di @Roma Capitale – scrive la Raggi – stanno lavorando, in modo volontario e gratuito. Oggi hanno pulito i giardini di Piazza Vittorio”.
In una Roma completamente abbandonata al degrado, con un manto stradale che sembra un campo da golf per dinosauri, il sindaco pentastellato ha messo dunque in piedi una messinscena talmente patetica da far rabbrividire probabilmente anche gli stessi “richiedenti asilo” coinvolti in questa trovata.
La Raggi invece non solo ha deciso di far lavorare gratuitamente in un parco di Roma gli immigrati ospitati in città invece che retribuire un’impresa italiana, ha pensato bene di compiacersi anche sui social. Visto mai che qualcuno sul serio creda che una pagliacciata simile sia utile per risolvere l’indecorosa situazione attuale che attanaglia la Capitale.
Alessandro Della Guglia
 

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2 comments

Tony 28 Marzo 2018 - 7:19

…non avete notato che sono tutti incappucciati? Con il volto nascosto…Non sono clandestini. ma i componenti la giunta grullona…sindaca compresa…

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I richiedenti asilo disertano la pulizia dei sentieri. La delusione del sindaco di Zone 18 Giugno 2018 - 12:28

[…] Brescia, 18 giu – Utilizzare i rifugiati o i richiedenti asilo per svolgere qualche lavoretto “socialmente utile” in città, con l’obiettivo di combattere la “propaganda xenofoba” di chi li dipinge come sfaccendati buoni solo a lamentarsi dell’assenza di wi-fi. Da anni la Croce Rossa e le cooperative, con l’avallo dei sindaci più “tolleranti”, organizzano queste messinscene, che poi si risolvono quasi sempre nella pulizia di qualche parco o giardino pubblico. Dai primi goffi tentativi di qualche anno fa, con questi ragazzoni africani armati di cappelli da rapper rigirati, cuffiette e ramazze (che non sapevano usare) intenti a spostare qualche ago di pino, siamo passati a situazioni più strutturate nelle grandi città, come dimostra l’iniziativa del sindaco Raggi a Roma.  […]

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