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“Russia che attacca la Nato? Non siamo scemi, vi rendete conto della differenza?”: le parole di Putin

by Stelio Fergola
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Russia Nato Putin

Roma, 6 giu – La Russia che attacca la Nato è pura fantascienza: e non perché i russi siano buoni e gli americani cattivi, ma semplicemente perché non sussistono le ragioni strutturali perché ciò avvenga. La Federazione guidata da Vladimir Putin non è né l’Impero zarista né l’Unione sovietica. Non lo è come potenza militare relativa ai tempi, non lo è come estensione territoriale e sfere di influenza, ma soprattutto non lo è come armamenti a disposizione paragonati a quelli dei rivali occidentali. Sono dati di fatto, e in questo senso è veramente complicato – per non dire irrazionale – contestare le parole che, per l’ennesima volta, lo stesso Putin ha rivolto all’Occidente, in questo caso nel contesto di una lunga intervista rilasciata all’Ansa e ad altre agenzie di stampa internazionali.

“La Russia che attacca Nato? Siamo seri, vi rendete conto della differenza di potenziale?”

Ci sono due estratti dell’intervista che meritano attenzione. Il primo lo riportiamo solo per dovere di cronaca, e riguarda il nostro Paese. “Vediamo che la posizione dell’Italia verso la Russia è più contenuta rispetto ad altri Paesi europei e valutiamo questo in modo adeguato”, dice Putin. Che poi aggiunge come da noi non ci sia  “una russofobia da cavernicoli e lo teniamo in considerazione. Noi speriamo che quando la situazione riguardo all’Ucraina comincerà a stabilizzarsi, riusciremo a ristabilire relazioni con l’Italia forse anche più velocemente che con qualche altro Paese”.

Ma il punto veramente importante è quello relativo alle possibilità che Mosca reagisca all’utilizzo di armi occidentali sul suo territorio. Cosa ben diversa dalla considerazione ultradiffusa nell’informazione occidentale secondo cui la Federazione avrebbe ambizione di attaccare, dopo l’Ucraina, anche l’Europa e quindi l’Alleanza Atlantica.  A questo concetto, Putin risponde così: “Vi siete inventati che la Russia vuole attaccare la Nato. Siete diventati completamente pazzi? Guardate al nostro potenziale e a quello della Nato, non siamo scemi, la Russia non ha alcuna ambizione imperiale”. Ed è difficile dargli torto, indipendentemente dall’essere filorussi, filoucraini, o perfino filoamericani.

Le “ambizioni imperiali”

Parliamoci chiaramente: la Russia può sviluppare una cultura imperiale, e senza dubbio la eredita, per ragioni storiche e tradizionali. Ma la Russia attuale è lontanissima dal possedere le caratteristiche basilari per coltivare ambizioni imperiali. Che si richiamano a ciò che sottolineavamo nel cappello introduttivo: alla Federazione attuale mancano troppi elementi per poter recitare un ruolo del genere o anche solo immaginarlo. Le manca il soft power al di fuori dei propri confini, è priva – nonostante un esercito e un arsenale imponenti – di una competivitità alla pari con gli Stati Uniti. Le mancano il Pil e lo sviluppo industriale necessari. Questo sebbene Putin nel suo primo decennio di mandato (indipendentemente dalla “interruzione” di Medvedev nel 2008) abbia realizzato dei veri e propri miracoli, addirittura facendo nascere una classe sociale che la Russia non aveva mai conosciuto: quella media, perfino moderatamente benestante (sebbene ovviamente non paragonabile agli standard occidentali), prima della crisi del decennio successivo.

Ma in ogni caso, oggi parliamo di un Paese a cui è rimasto un solo “Stato cuscinetto”, ovvero la vassalla Bielorussia, essendo praticamente circondata per il resto esclusivamente da alleati degli Stati Uniti. Quindi, indipendentemente dall’idea che si abbia del conflitto in Ucraina e dalla posizione che si preferisce tenere nel merito, una sciocchezza va sgombrata: pensare che Mosca abbia la potenza militare, l’estensione territoriale o il soft power per poter attaccare decine di Paesi tutti sotto la guira di un gigante molto superiore come gli Stati Uniti. Quello no. È oggettiva la precarietà in tal senso. Non è oggettiva la follia di andarsi ad ammazzare da soli, ma per l’appunto, bisognerebbe essere pazzi e basta. Dopo di che si può essere filorussi, filoucraini, perfino filoamericani. L’unica discriminante è ragionare. Almeno quello. La Russia non è la Cina e non ha i mezzi per attaccare la Nato.

Stelio Fergola

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