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“Salvini ingravida le donne con la voce”. E i giornalisti del Corriere e della Stampa ci credono

by Davide Di Stefano
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Roma, 17 mag – Nemmeno due anni fa il Corriere della Sera ci spiegava chi sono gli analfabeti funzionali: “Si chiamano “analfabeti funzionali” se la cavano con la lista della spesa ma non con un bollettino postale, cercano trucchi per nascondere la propria condizione. La colpa? Della scuola. E della pigrizia”, recitava il sottotitolo del pezzo a firma Annamaria Testa e Giuseppe Antonelli. Chissà cosa ne pensa il loro collega e caporedattore del Corriere Marco Castelnuovo, che su Twitter ha creduto e condiviso una fake news clamorosa sul libro-intervista Io sono Matteo Salvini. Roba che a confronto “i poveri ignoranti” che hanno votato Brexit, quelli perculati da Beppe Severgnini per capirci, sembrano professori di Oxford.

La finta pagina del libro “Io sono Matteo Salvini”

Lo scrittore Matteo Lenardon ha pubblicato su Twitter una finta seconda pagina del libro edito da Altaforte, un testo dove Salvini parla “un perfetto giapponese” e racconta a Chiara Giannini che il suo sensei di judo è morto combattendo contro di lui, dove compie un esorcismo grazie “al buonsenso” e una donna resta incinta al solo ascolto delle parole del “capitano”. Che si trattasse di un testo satirico lo avrebbe capito anche un operaio con la terza media, ma non il caporedattore del Corriere della Sera e professore di Mobile and Social Media Journalism al Master di Giornalismo dell’Università Iulm di Milano Marco Castelnuovo, né il giornalista senior della Stampa Alessandro Barbera.

Castelnuovo successivamente cancellato il tweet e si è scusato per il fake. Ma come giustamente si chiede l’autore del testo satirico “come dovremmo reagire al fatto che numerosi giornalisti italiani ed “esperti di comunicazione” siano convinti che un testo in cui si narra di una donna ingravidata attraverso la voce sia vero?”. Nella narrazione dei media mainstream la diffusione delle bufale giocherebbe un ruolo fondamentale nel successo dei partiti populisti, un esercito di analfabeti funzionali pronti a credere che la sorella della Boldrini gestiva le cooperative pro immigrati o a bersi i video del “trollatore professionista” Gianmarco Saolini. Per poi votare M5S, Lega o CasaPound.

Chissà se nella prossima classifica del Corriere sulle bufale più clamorose si darà spazio anche a quella in cui è caduto il caporedattore di via Solferino. Nel frattempo aspettiamo invano l’articolo di David Puente, stavolta stranamente meno puntuale del solito con la sua preziosa opera di debunking.

Davide Di Stefano

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