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“Se nascesse uno Stato palestinese, invieremo le truppe”: il bizzarro teorema di Tajani

by La Redazione
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antonio tajani

Roma, 16 apr – Altro che “politica dei due Stati” per risolvere il conflitto israelo-palestinese, l’Occidente asservito a Israele non vuole proprio saperne. No, non regge la scusa del “come lo decidiamo noi”, per ovvi motivi. In ogni caso, l’Ansa riporta parole di Antonio Tajani che dicono tutto, nell’imbarazzo generale.

“Stato palestinese? Nel caso invieremmo le truppe”

Tutti a riempirsi la bocca con questo fantomatico orizzonte dei “due Stati” (su cui peraltro ci sarebbe da riflettere, come su queste pagine abbiamo fatto talvolta), perché a quanto pare quello palestinese non è ammesso al club. Ovviamente, c’è il pretesto. Non si parla in senso assoluto ma ci si pone nelle condizioni per renderlo tale. Così fa il ministro degli Esteri al Forum Ansa dice le cose come stanno. Forse. Condannando l’attacco iraniano a Tel Aviv ma andando anche oltre, entrando in una contraddizione che ben evince come le condizioni giuste siano sempre quelle di Washington. Sì ai due popoli due e due stati, ma no a uno Stato palestinese creato da altri.

“Il nostro compito è scongiurare e tranquillizzare le nostre opinioni pubbliche “, dice il vicepremier, che poi aggiunge: ” Il governo italiano è fortemente impegnato per la pace, siamo amici di Israele ma vogliamo lavorare per la pace, compreso l’invio eventuale di truppe qualora si volesse creare uno Stato palestinese con forze di altri paesi“. Inoltre, l’Italia “ha un dialogo forte con l’Anp, è il nostro interlocutore, ho sentito anche il nuovo primo ministro Mustafa, che ho invitato in Italia a dimostrazione che noi vogliamo avere un rapporto con l’unica autorità legittima palestinese, per lavorare alla soluzione dei due popoli due stati: l’unica soluzione possibile per la stabilità dell’area”.

Deciditi, caro Occidente

I due popoli e i due Stati vanno bene oppure no? La presa di posizione di Tajani è una posizione di appartenenza geopolitica e questo è abbastanza ovvio. Ciò non toglie che porre nello stesso periodo espressivo “due popoli e due Stati” salvo poi promettere l’invio di truppe se qualcuno da sponda araba dovesse – per pura fantapolitica peraltro – accelerare il processo, beh, è abbastanza bizzarro. La verità è che l’ultima parola su una questione del genere ce l’avrebbe, come al solito, Israele. Pura fantasia, visto l’interesse nullo di Tel Aviv a favorire realmente una dinamica del genere (a prescindere dalle considerazioni sulla sua fattibilità).

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