Roma, 16 apr – Stellantis dà nuova prova di “umanità” per i lavoratori italiani, non fossero bastate le “manifestazioni di affetto” (siamo ironici, naturalmente) da quanto il colosso multinazionale controlla di fatto la produzione di automobili in Italia. Come riporta Tgcom24, l’ultimo aggiornamento su una delle maggiori questioni pendenti a livello sociale, lo stabilimento di Mirafiori, rappresenta l’ennesimo peggioramento. Non è sbagliato utilizzare l’espressione “ennesima doccia fredda”.
Stellantis, 2mila lavoratori di Mirafiori in cassa integrazione
Da Stellantis arriva l’annuncio della cassa integrazione per gli oltre 2mila lavoratori della 500 elettrica e della Maserati per un periodo compreso tra lunedi’ 22 aprile fino a lunedì 6 maggio: uno stop di due settimane che avvia l’ennesimo processo graduale di disimpegno, sebbene i vertici della compagnia continuino a smentire. Secondo la Fismic Confsal “il nuovo stop collettivo arriva dopo la cassa integrazione già in corso per i 1.260 lavoratori della 500 elettrica e il contratto di solidarietaà in vigore fino a dicembre a rotazione per i 960 dipendenti della linea della Maserati”. Sara Rinaudo, sempre della Fismic, commenta così: “Questa nuova doccia fredda per tutti i lavoratori del sito di Mirafiori, dimostra come la manifestazione unitaria di venerdì 12 aprile fosse un reale grido d’allarme e non un allarmismo”. Inoltre lo stabilimento “verte in una situazione di stallo costante e di incertezza che sempre di più colpisce tutti i lavoratori. Serve subito, senza più prendere tempo con annunci che rimangono vaghi e nell’etere, un nuovo modello per salvare il sito. Come già affermato, deve essere allocata immediatamente all’interno di Mirafiori l’intera gamma della 500”.
Nessuna inversione di tendenza, si va avanti
Stellantis procede a piccoli passi ma il piano di ridimensionamento è evidente. Semplicemente, esiste anche la diplomazia, seppur di scarso livello. Come quella dell’ad Carlos Tavares che continua a fare promesse a cui non corrispondono i comportamenti della compagnia. Questa cassa integrazione segue altre precedenti, come quella del mese scorso, sempre a Mirafiori, il quale si può definire senza timore di smentita lo stabilimento “più bersagliato”…