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“Slogan fascista, rimuovere” per una ristrutturazione: questo mondo è stupido

by Stelio Fergola
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scritta fascista

Roma, 2 mag – È un mondo stupido. Troppo stupido. Quanto accaduto a Roveré, in provincia di Verona, a causa di una scritta fascista emersa sulla facciata di un palazzo, è una dimostrazione troppo lampante del delirio dei nostri tempi. Fa perfino pena doverlo mettere in ordine ed esporlo, non tanto per la questione in sé – la “solita” già di per sé stupida manifestazione di cancel culture – quanto per il motivo per cui essa si palesa. E soprattutto come instupidisca un po’ tutti i protagonisti che ne hanno farte, pure quelli intelligenti per davvero. Perché la società ci soverchia e ci obbliga ad adattarci alle sue imbecillità, rendendoci peggiori. Ma cosa è accaduto? Andiamo con ordine. Anzi, con disordine, perché di ordinato – mentalmente proprio – in tutto ciò non c’è un bel nulla.

Scritta fascista “Credere, Obbedire, Combattere”

La suddetta scritta fascista non è apposta su un monumento già presente o a guarnizione di una piazza, provocando i soliti – e altrettanto imbecilli ovviamente – isterismi di chi voglia rimuoverla. Era semplicemente stata “sommersa” dall’usura ambientale e dalla polvere, in un palazzo a pochi passi dal centro della cittadina, appena ristrutturato. Ora, cosa fa la ristrutturazione in questione? La rimette in primo piano, visibile in quando scolpita  in muratura sulla facciata e la rende nuovamente leggibile. Niente di più logico e normale. Ora che succede? Che gli imbecilli, quelli che rendono il mondo stupido, scrivono alla redazione del quotidiano locale per protestare, usando parole di tal fine livello intellettuale: “Non si tratta dell’insegna di una vecchia latteria; mettere in evidenza una scritta della dittatura è a dir poco di cattivo gusto. Roverè non è fascista”. Un palazzo che è evidentemente storico che fa riemergere per puro caso una scritta che gli appartiene, insomma, non si può fare. Non solo non si può fare, ma sarebbe perfino un atto indegno.

L’instupidimento dell’ambiente

In un mondo imbecille anche gli intelligenti devono adeguarsi per non essere tagliati fuori. Così fanno i proprietari della struttura – che presupponiamo siano intelligenti, ovviamente non li conosciamo – che addirittura mettono un cartello sotto il palazzo per giustificare la ristrutturazione e la visione della “orrida scritta”, così: “Per non dimenticare la storia e quello che eravamo, per non ricadere negli errori del passato”.

Poi per carità, nulla esclude che pensino davvero anche tutto questo, ma francamente suona come un monito puramente guardingo per evitare le polemiche idiote. Senza putroppo riuscire a evitarle. È costretto a instupidirsi probabilmente anche chi con la storia in qualche modo deve lavorarci e interviene sulla grottesca vicenda, come Federico Melotto, il quale, per carità, non è certamente un camerata, dal momento che è presidente dell’Istituto veronese per la storia della Resistenza e dell’età contemporanea, ma che risponde in realtà in modo razionale, svilendo tutto con i soliti luoghi comuni: “Forse la mia risposta stupirà. Io non sono per la cancellazione”, aggiungendo “di per sé la scritta non è storia, ma il lascito di un tempo passato. Storia è la contestualizzazione della testimonianza., la spiegazione di cos’è stato il fascismo, di cui quel motto rappresentava esempio di propaganda: l’imposizione a credere, obbedire, combattere con l’annullamento della libertà individuale, per formare schiere di combattenti ubbidienti”. Si instupidisce probabilmente anche il sindaco del paese Stefano Marcolini che come un robot sottolinea l’ammonimento del passato che non deve tornare.

Insomma, una marea di commenti folli giunti alla redazione del giornale locale contrastati da commenti che ripetono come automi sempre le stesse sciocchezze. Sì, questo mondo è stupido. E al momento non mostra alcun segno di ripresa.

Stelio Fergola

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