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Teresa Bellanova piange (di nuovo): “Sulle mie lacrime critiche di genere”

by Ilaria Paoletti
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La Bellanova piange

Roma, 14 mag – Teresa Bellanova si commuove per la regolarizzazione degli immigrati (colf, badanti e braccianti) grazie al decreto “Rilancio”. E’ un suo diritto. Ma oltre ad essere una donna piena di sentimenti, la Bellanova è anche un ministro dello Stato italiano e per ciò c’è chi ha avuto non poche critiche nei suoi confronti. Visto che, però, piangere ha “funzionato” una volta, il ministro ha pensato che potesse andare di nuovo: questa volta a parole, dicendo che le critiche le sono state mosse per una questione “di genere”.

Bellanova, come in una soap: “Ho la forza di piangere”

Lo fa con un post su Facebook che (scusate di nuovo il gioco di parole) è davvero strappalacrime: “È vero. Ho pianto. Ho faticato, ho combattuto, e alla fine ho pianto. Hanno accostato le mie lacrime ad altre lacrime: le hanno riportate ad un genere, quello femminile. Io invece ho avuto la forza di piangere – sì, la forza – perché ho fatto una battaglia per qualcosa in cui credevo sin dall’inizio”, proclama la Bellanova, con un afflato che ricorda il discorso di Sylvester Stallone in Rocky IV. “Però una cosa la voglio dire, a chi sta con me e a chi sta contro di me: le lacrime non le giudicate perché appartengono non a me sola, ma a chi ha ogni giorno il coraggio di sfidare per cambiare, sapendo che si può perdere o vincere”: in pratica, ci dobbiamo “fidare” della sincerità delle sue lacrime solo perché ce lo dice lei. Quando se c’è qualcosa che la Storia ci ha insegnato è che le lacrime di un politico possono essere molte cose, ma raramente sono lo specchio della sincerità.

“Non esiste un pianto di genere”

E qui casca l’asino, perché come vuole la narrazione contemporanea, prima di ogni cosa (e quindi al di sopra di ogni critica) c’è il fatto di essere donne. Una carta sempre vincente: “La forza delle donne, ed anche di molti uomini, è proprio saper piangere: non esiste un “pianto di genere”, perché l’unico genere capace di pianto è quello umano. Le donne qui non c’entrano nulla: c’entrano coloro che ogni giorno portano avanti le battaglie in cui credono, magari impopolari ma giuste”. E siamo d’accordo con te, Teresa: essere donne non c’entra niente né con la decisione che hai portato avanti, né col fatto che hai pianto. Forse, c’entra il fatto di essere di Italia Viva. Anche noi staremmo in tensione a stare a contatto con Matteo Renzi tutto quel tempo.

Ilaria Paoletti

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10 comments

Sergio Pacillo 14 Maggio 2020 - 9:10

Anche il coccodrillo è capace di piangere.

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jenablindata 14 Maggio 2020 - 10:41

lacrime di demone.

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Amilcare 15 Maggio 2020 - 4:51

Questa buzzicona fino a ieri pelava patate guardando barbara d urso e le telenovelas ed ora c’è la ritroviamo tra i banchi del governo tra i più asini… Eppure premiata e portata su un altare di feci come una regina di sta ceppa.

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Emilio Stefano 15 Maggio 2020 - 9:02

Ho fatto volontariato alla Caritas e ho incontrato molti Italiani i che venivano a prendere
prodotti alimentari di prima necessità come la pasta,il riso,il pane,il latte e lo zucchero.
Ma questo ministro che piange per gli immigrati, che piange perchè non viene compresa,ha anche qualche lacrima per i poveri Italiani che non possono nemmeno comprarsi il cibo?Questi bolscevichi si preoccupani di tutti tranne che dei poveri Italiani.Forse,se questi ministri del governo non potessero comprare cibo e provassero cosa significa la fame …..

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Birillo Giovanni 15 Maggio 2020 - 10:12

Chiagne e fotte.

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Rocco 15 Maggio 2020 - 8:00

Io ho lavorato tutta la vita, sempre onestamente, ma ho accumulato 20 anni di contributi. Prendo una pensione di € 842,00 netti al mese. Provate a immaginare cosa penso e come mi sento, con 2 figli, maggiorenni in casa con me, disoccupati, senza alcun aiuto da nessuno, dopo che Fornero, altra lacrima bugiarda, ha annullato ogni mio contratto con lo stato relativo al fatto che mi ha ritardato di 7 anni e mezzo l’entrata in pensione, e mia moglie che ha accumulato solo 8/9 anni di contributi, non ha diritto a nessuna pensione (nè al rimborso dei contributi versati, perché l’INPS non rimborsa mai niente) neanche alla minima sociale perché il totale annuo della mia pensione è maggiore del minimo della povertà. Ma questi lo vedono che in luoghi come la Basilicata c’è ancora gente che va ancora sul mulo? Forse è meglio che io diventi ministro!

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Fabio Crociato 16 Maggio 2020 - 3:47

La storia, in particolare di tua moglie e di tanti altri come Lei, è una vergogna nazionale. Manco un tot di rimborso per anno!! Senza parlare delle umiliazioni che hanno sempre subito le casalinghe, donne, mogli, madri, che hanno provveduto alla serenità domestica (e quindi anche alla serenità comunitaria). A volte penso che sia meglio tornare sul mulo… Sursum Corda.

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Alceste Devitis 15 Maggio 2020 - 8:28

Questo governo è la riproposizone paro paro del Renzi-gentiloni con radicalismo bolscevico ancora piu forte , sono cambiati giusto i passacarte e i firmatari di oscenità statuali! il gverno piu eterodiretto eignorante del mondo! Connecting the dots…: liberazione della neoislamica, regolarizzazioni di irregolari islamici, lockdown modello Gesatpo-DDR, regime di libertà pari a Novosibbirsk, Politburo governativo fatto dai fuffari radicali di rognpubblica e il rattoquotidiano! Speriamo in un glasnost…

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Regolarizzazione immigrati, il grande flop della Bellanova. Solo 9.500 le domande | Il Primato Nazionale 10 Giugno 2020 - 9:16

[…] essere la panacea contro tutti i mali, dall’ingiustizia sociale al lavoro in nero. Invece la manovra “sudore e lacrime” (della Bellanova) tanto spinta dal ministro dell’Agricoltura per regolarizzare circa 600mila […]

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Regolarizzazione immigrati, il grande flop della Bellanova. Solo 9.500 le domande – Notizie Dal Mondo 10 Giugno 2020 - 9:56

[…] Doveva essere la panacea contro tutti i mali, dall’ingiustizia sociale al lavoro in nero. Invece la manovra “sudore e lacrime” (della Bellanova) tanto spinta dal ministro dell’Agricoltura per regolarizzare circa 600mila […]

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