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A Torino un centro sociale spara fuochi d’artificio tra le case. Tutto regolare

by admin
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Torino, 11 dic – È stato un risveglio col botto, in piena notte, quello che ha tirato giù dal letto i residenti del quartiere Lingotto, a Torino. Tanto spavento, che si è trasformato in rabbia, ma a cui è dovuta seguire la rassegnazione. Nel cuore della notte tra sabato e domenica, gli occupanti di un centro sociale hanno voluto festeggiare i 30 anni di occupazione con i fuochi d’artificio. Li hanno sparati, alle due di notte, in mezzo alle case, illuminando a giorno il cielo per una buona mezz’ora. Senza autorizzazione.

I residenti de quartiere hanno avvertito le forze dell’ordine, e la Digos si è presentata sul posto. Ha monitorato la situazione e ha aspettato che lo “spettacolo pirotecnico” terminasse. Nessuno degli occupanti si è preso alcuna denuncia.

El Paso, che altro non è se non uno stabile occupato. Un tempo, in origine, era un asilo che alcune ricche famiglie torinesi fecero costruire per i figli dei contadini. Poi, dopo circa 5 anni di abbandono, nel 1987 è stato occupato da alcuni anarchici che lo hanno fatto diventare un luogo dove prevalentemente si fa musica hardcore punk. Gli stessi occupanti non sanno bene cosa sia “El Paso”, e lo definiscono “né centro, né sociale, né squat”. Sul loro sito, nelle indicazioni per trovarli, scrivono: “Non siamo uno zoo, un ostello giovanile, un villaggio vacanze o un campeggio per militanti. Se siete solo curiosi, andate al cine che è meglio. Se venite fatecelo sapere prima. Scriveteci, telefonateci, comunicate via email, ma preferiamo non avere sconosciuti in casa. Chi viene deve essere autonomo, quindi dotato di sacco a pelo e tutte le cosine personali, un minimo di soldi e soprattutto non deve essere di peso ma di aiuto. Non portatevi animali: abbiamo già i nostri e non vogliamo imporgli una condivisione territoriale. Inoltre gli spazi degli ospiti non sono in grado di ospitarli”. Gente ospitale, non c’è che dire, alla faccia dell’accoglienza.

La settimana scorsa hanno fatto ben quattro giorni di festa in occasione dei 30 anni di occupazione, culminata con i fuochi d’artificio. Fontane luminose sono state accese all’esterno dell’edificio e razzi luminosi sparati sopra ai tetti delle case vicine. Ma, come dice persino Repubblica nel raccontare il fatto minimizzando il disagio arrecato ai residenti e riportando le parole del presidente della circoscrizione Davide Ricca, “L’edifico occupato è una di quelle zone della città dove la legalità è sospesa”. Però non sono fascisti, quindi si può lasciar correre.

Anna Pedri

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3 comments

serena 11 Dicembre 2017 - 12:44

Venite a farlo sotto casa mia, che ho il fucile da softair

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nemesi 11 Dicembre 2017 - 12:59

“Non portatevi animali: abbiamo già i nostri e non vogliamo imporgli una condivisione territoriale”

quoto in pieno,dove devo mettere la firma ?

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Tony 11 Dicembre 2017 - 10:21

….purificare,….purificare,…..purificare….e visto che gli piacciono i fuochi….accontentarli con molto fuoco…

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