Roma, 15 dic – L’Ue ci ripensa, niente più stop alla vendita di case “non ecosostenibili” o che “consumano troppo”. Questo almeno a giudicare dalle ultime dichiarazioni provenienti da Bruxelles e pubblicate su Adnkronos.
Ue, sì alla vendita di case con poca efficienza energetica
La Commissione Europea fa marcia indietro e almeno sulle dichiarazioni ci sarebbe poco da discutere. La proposta di direttiva precedente, in cui si dichiarava di voler raggiungere entro la decina d’anni l’obiettivo rendere ecosostenibiligli immobili minacciando lo stop alle vendite al di sotto della classe energetica G, sembra già accantonata. Oggi da Bruxelles non menzionano più quel passaggio, ma anzi, lo accantonano direttamente, come afferma un alto funzionario Ue: “Ci sono diversi modi per raggiungere l’obiettivo dei requisiti minimi e noi di certo non proponiamo” un divieto di vendere o affittare gli immobili più inefficienti.
E lo stesso vicepresidente della Commissione Europea Frans Timmermans lo ribadisce, parlando proprio in italiano. La proposta di direttiva sull’efficienza energetica “non contiene alcun divieto di vendita o affitto per gli edifici in classe G, cioè il 15% degli edifici identificati come quelli che hanno la peggiore efficienza energetica nel singolo Paese”. Tuttavia, aggiunge, il processo di ammodernamento energetico degli edifici finora è stato “troppo lento” e deve essere accelerato, con l’obiettivo di raggiungere la neutralità climatica nel 2050: “Milioni di europei oggi non riescono a pagare le bollette energetiche: spesso vivono in immobili con sistemi energetici datati. Le persone che vivono in immobili nell’ultima classe energetica pagano molto di più di quanto pagherebbero”. Ovviamente se l’immobile venisse rimodernato.
E conclude: “Permettetemi di affrontare alcune preoccupazioni specifiche: Bruxelles non vi dirà che non potete vendere la vostra casa se non è ristrutturata. Nessun burocrate di Bruxelles confischerà la vostra casa se non verrà ristrutturata. Il patrimonio culturale è protetto e le case estive possono essere esentate. La proposta lascia agli Stati membri la scelta su come far rispettare lo standard minimo. Un sostegno finanziario sarà sicuramente necessario in molti casi: si potrà ottenere un sostegno dal governo italiano o dalla Commissione Europea per ridurre la propria bolletta energetica”.
Una proposta che avrebbe danneggiato enormemente l’Italia
L’Italia è un paese dove oltre l’80% dei cittadini è proprietario di case. E al contempo, è un paese traboccante di immobili “non efficienti”. Questo anche per ovvie ragioni storiche, visto l’alto numero di strutture antiche e non di nuova costruzione. Una norma simile – ovviamente – danneggerebbe in modo enorme il nostro Paese e costituirebbe un’altra delle condizioni in grado di accelerare il suo processo di impoverimento.
Tuttavia le rassicurazioni di oggi lasciano, se non proprio tranquillità, almeno uno spazio per respirare e riflettere. Ci potrebbero, infatti, essere altri mezzi per raggiungere gli stessi obiettivi di efficienza energetica. Ed essi, sempre stanto alla Commissione, saranno lasciati alla discrezione degli Stati membri, che conoscono la situazione interna meglio di Bruxelles. E saranno proprio gli Stati a dover “identificare il 15% degli edifici che ha performance peggiori e che dovranno essere rinnovati” prima di altri. Per gli uffici, ad esempio il livello di efficienza dovrà passare al grado F non più tardi del 2027 e a quello E e entro il 2030. I palazzi residenziali, invece, dovranno passare come minimo alla classe F entro il 2030 e almeno alla E entro il 2033.
Stelio Fergola
3 comments
Sotto ad allevare cani antidroga a valanga. E’ quasi Natale, è un bel dono, aiutata in molte occasioni quando per non essere soli mal ci si può accompagnare. Non soffre il freddo e, per ora, può pure andare a Bruxelles.
Ma quanto è comprensiva questa Europa!
Avete mai dormito in un igloo ?
Io No.
Ma leggo che è garantita una temperatura interna di 17 gradi con una esterna di -50.
A che classe energetica appartengono!