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Milano, 16 lug ā Ricercatori dellāIstituto di bioimmagini e fisiologia molecolare del Cnr di Segrate (Ibfm-Cnr)e del Cognitive Electrophysiology lab dellāUniversitĆ di Milano-Bicocca hanno studiato i meccanismi neurali che supportano la comprensione della gestualitĆ spontanea. Scoprendo una risposta a metĆ tra il linguaggio corporeo affettivo e quello che regola la comunicazione tra i non udenti, che fa ipotizzare un passaggio evolutivo dal āparaverbaleā al linguaggio. La ricerca ĆØ stata pubblicata sulla rivista Brain and Language in un articolo dal titolo āSemantic brain areas are involved in gesture comprehension: An electrical neuroimaging studyā.
Il dito che oscilla per dire ānoā, il braccio che indica la direzione di un luogo, due dita ravvicinate nella zona delle labbra per mimare āsta fumandoā oppure, pollice e indice congiunti, la mano che scrive nellāaria āil conto per piacereā. Sono solo alcune delle diverse tipologie di gesti analizzate dagli scienziati del Cnr e dellāUniversitĆ . āI ricercatori hanno studiato i meccanismi neurali che supportano la comprensione della gestualitĆ spontanea negli udenti, partendo da una batteria di 187 gesti utilizzati spontaneamente per accompagnare o sostituire la comunicazione uditivo-verbale nella lingua italiana. Per ciascun gesto sono state scattate foto frontali, con varianti regionali-dialettali e soggettive, coinvolgenti mimica facciale e movimenti o posture caratteristiche, compiuti da sei individui, tre maschi e tre femmine, di etĆ compresa tra i 24 e i 27 anni, per un totale di 1222 gesti. Gli stimoli sono stati validati da 18 coetanei, anchāessi studenti universitariā, spiega Alberto Zani, ricercatore dellāIbfm-Cnr. āDi questi gesti, 800 sono stati selezionati e abbinati ad una descrizione verbale, per la metĆ incongruente, al fine di testare i meccanismi di comprensione semantica da parte degli studenti, di 14 dei quali sono stati registrati i potenziali bioelettrici cerebrali (ERPs)ā.
Lāosservazione sperimentale dei soggetti impegnati nella comprensione ha mostrato āunāampia risposta bioelettrica chiamata N400 frontale, che indica il riconoscimento automatico di unāincongruenza di significato tra gesto e descrizione, circa 400 millisecondi dopo la stimolazioneā, prosegue Zani. āI segnali neurali ottenuti corrispondono ad aree cerebrali linguistiche-semantiche (lobo temporale mediale sinistro e talamo) e sintattiche (lobo temporale superiore per il linguaggio audiovisivo). Sono risultati attivi anche il sistema di osservazione dell’azione noto come ‘sistema di neuroni specchio fronto-parietale’ (corteccia premotoria e corteccia parietale inferiore sinistra) e le aree coinvolte nellāelaborazione delle parti del corpo e del voltoā.
In particolare, lāesperimento voleva indagare se il meccanismo cerebrale di comprensione ed utilizzo dei gesti spontanei fosse più simile a quello che governa il linguaggio del corpo affettivo (body language), da cui traspare per esempio se siamo adirati o imbarazzati, o a quello che controlla il linguaggio dei segni nei non udenti. āI risultati dello studio indicano l’esistenza di un complesso sistema neurale per la comprensione della lingua dei segni spontanea, che potremmo ipotizzare a metĆ strada tra un linguaggio formale dei segni, come quello utilizzato dai non-udenti, e un linguaggio del corpo emozionale (emotional body language)ā, conclude Alice Mado Proverbio, docente dellāUniversitĆ di Milano-Bicocca e coordinatrice dello studio. āCiò permette di supporre che vi sia stata una transizione filogenetica tra il sistema di comunicazione linguistica esclusivamente gestuale e quello più propriamente uditivo-verbale. La coesistenza di un sistema avanzato di comunicazione gestuale e di capacitĆ imitative spiccate potrebbe aver reso possibile, negli ominidi, la nascita di protosegni con chiari significati semantici, dotati di specifiche regole dāuso e utilizzati in assenza del referente, caratteristica tipica del linguaggio verbale modernoā.
Francesco Meneguzzo
Milano, 16 lug ā Ricercatori dellāIstituto di bioimmagini e fisiologia molecolare del Cnr di Segrate (Ibfm-Cnr)e del Cognitive Electrophysiology lab dellāUniversitĆ di Milano-Bicocca hanno studiato i meccanismi neurali che supportano la comprensione della gestualitĆ spontanea. Scoprendo una risposta a metĆ tra il linguaggio corporeo affettivo e quello che regola la comunicazione tra i non udenti, che fa ipotizzare un passaggio evolutivo dal āparaverbaleā al linguaggio. La ricerca ĆØ stata pubblicata sulla rivista Brain and Language in un articolo dal titolo āSemantic brain areas are involved in gesture comprehension: An electrical neuroimaging studyā.
Il dito che oscilla per dire ānoā, il braccio che indica la direzione di un luogo, due dita ravvicinate nella zona delle labbra per mimare āsta fumandoā oppure, pollice e indice congiunti, la mano che scrive nellāaria āil conto per piacereā. Sono solo alcune delle diverse tipologie di gesti analizzate dagli scienziati del Cnr e dellāUniversitĆ . āI ricercatori hanno studiato i meccanismi neurali che supportano la comprensione della gestualitĆ spontanea negli udenti, partendo da una batteria di 187 gesti utilizzati spontaneamente per accompagnare o sostituire la comunicazione uditivo-verbale nella lingua italiana. Per ciascun gesto sono state scattate foto frontali, con varianti regionali-dialettali e soggettive, coinvolgenti mimica facciale e movimenti o posture caratteristiche, compiuti da sei individui, tre maschi e tre femmine, di etĆ compresa tra i 24 e i 27 anni, per un totale di 1222 gesti. Gli stimoli sono stati validati da 18 coetanei, anchāessi studenti universitariā, spiega Alberto Zani, ricercatore dellāIbfm-Cnr. āDi questi gesti, 800 sono stati selezionati e abbinati ad una descrizione verbale, per la metĆ incongruente, al fine di testare i meccanismi di comprensione semantica da parte degli studenti, di 14 dei quali sono stati registrati i potenziali bioelettrici cerebrali (ERPs)ā.
Lāosservazione sperimentale dei soggetti impegnati nella comprensione ha mostrato āunāampia risposta bioelettrica chiamata N400 frontale, che indica il riconoscimento automatico di unāincongruenza di significato tra gesto e descrizione, circa 400 millisecondi dopo la stimolazioneā, prosegue Zani. āI segnali neurali ottenuti corrispondono ad aree cerebrali linguistiche-semantiche (lobo temporale mediale sinistro e talamo) e sintattiche (lobo temporale superiore per il linguaggio audiovisivo). Sono risultati attivi anche il sistema di osservazione dell’azione noto come ‘sistema di neuroni specchio fronto-parietale’ (corteccia premotoria e corteccia parietale inferiore sinistra) e le aree coinvolte nellāelaborazione delle parti del corpo e del voltoā.
In particolare, lāesperimento voleva indagare se il meccanismo cerebrale di comprensione ed utilizzo dei gesti spontanei fosse più simile a quello che governa il linguaggio del corpo affettivo (body language), da cui traspare per esempio se siamo adirati o imbarazzati, o a quello che controlla il linguaggio dei segni nei non udenti. āI risultati dello studio indicano l’esistenza di un complesso sistema neurale per la comprensione della lingua dei segni spontanea, che potremmo ipotizzare a metĆ strada tra un linguaggio formale dei segni, come quello utilizzato dai non-udenti, e un linguaggio del corpo emozionale (emotional body language)ā, conclude Alice Mado Proverbio, docente dellāUniversitĆ di Milano-Bicocca e coordinatrice dello studio. āCiò permette di supporre che vi sia stata una transizione filogenetica tra il sistema di comunicazione linguistica esclusivamente gestuale e quello più propriamente uditivo-verbale. La coesistenza di un sistema avanzato di comunicazione gestuale e di capacitĆ imitative spiccate potrebbe aver reso possibile, negli ominidi, la nascita di protosegni con chiari significati semantici, dotati di specifiche regole dāuso e utilizzati in assenza del referente, caratteristica tipica del linguaggio verbale modernoā.
Francesco Meneguzzo