“Da giorni nello stabilimento si vivono condizioni di caldo e umidità insopportabili”, racconta Federico Bellono, segretario torinese della Fiom. Secondo testimonianze, in alcune zone della fabbrica il termometro ha toccato i 35 gradi, situazione aggravata da problematiche negli impianti di condizionamento e di circolazione dell’aria. Tanto che almeno due operaie hanno perso i sensi a causa di repentini cali di pressione.
Una situazione che Bellono definisce paradossale, “perché stiamo parlando di uno stabilimento recentemente ristrutturato e mostrato a tutti come fabbrica moderna. E’ incredibile che nessuno abbia pensato a congegnarlo in modo da rendere le condizioni di lavoro accettabili in momenti di grande afa come questo”.
Subito è stata convocata un’assemblea sindacale, durante la quale è stato richiesto all’azienda di allungare le pause di dieci minuti e distribuire acqua fresca ai lavoratori in linea. Proposte non accolte e che hanno fatto scattare un immediato sciopero dei lavoratori.
Filippo Burla
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