Roma, 17 apr – Che il rapporto tra gli Usa e le sparatorie sia praticamente di simbiosi non è una novità. Oltreoceano si vive in uno stato di perenne guerra civile urbana, ed non è per nulla esagerato definirla tale, visti i numeri. La notta passata, però, ha consegnato agli Stati Uniti dal grilletto facile un nuovo – e sanguinoso – record: ben tre sparatorie di massa in poco tempo, che hanno coinvolto tre Stati, con conseguenti e inevitabili schiere di morti e feriti.
Alabama, Pennsylvania, Kentucky: negli Usa tre sparatorie in una notte sola
In Alabama, nella città di Dadeville, quattro ragazzi uccisi insieme a 28 feriti, durante una festa che negli Usa chiamano “Sweet Sixteen”, una sorta di “festa dei 18 anni” in salsa yankee. Tra i morti anche il fratello della ragazza festeggiata. Sui social hanno circolato i video con i rumori degli spari e le urla spaventate, mentre arrivava la polizia. In Pennsylvania, invece, nessun morto nell’ultima notte, ma due feriti durante una sparatoria nel campus dell’Università di Lincoln. I morti, però, ci sono stati venerdì in Virginia, quando due giovani di 22 e 17 anni hanno perso la vita colpiti a morte in una residenza universitaria della James Madison University. In Kentuchy, la tragedia è avvenuta a Louisville, dopo che un uomo ha sparato all’impazzata contro centinaia di persone, uccidendone due a Chickasaw Park. Quasi un miracolo che non ci sia stata una carneficina, visto l’affollamento del parco.
I conflitti a fuoco nel 2023 sono già 150
Il precedente dato di fine marzo citava 100. Adesso siamo a 150, a metà aprile. Oltreoceano le sparatorie si susseguono come eventi quotidiani, o quasi, ed è un dato di fatto drammatico, oltre che incredibile da dover constatare. Un Paese che è peggio ancora della semplificazione gergale “dal grilletto facile”. Qui si parla proprio di “strage facile”, a giudicare dai numeri impressionanti rilasciati dall’organizzazione “Gun Violence Archive”. In tutto il 2022 ci sono stati ben 647 conflitti a fuoco, una media di due al giorno. Dal canto suo, il presidente Joe Biden lancia inutili appelli al Congresso per far finta di voler smettere con la vendita di armi che però, negli Usa, rappresentano un problema culturale ed economico che nessun provvedimento – neanche gli ultimi – ha mai dimostrato di voler ostacolare seriamente.
Alberto Celletti
1 commento
Non danno dovuta importanza ai morti in casa loro, figuriamoci all’ estero; sarà sempre peggio con il “Dio” di Biden & company… “Democrazia esemplare” impoverita o povera di per sé? Questa è la questione.