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Il Vaticano dopo il voto: “Insisteremo a predicare per i migranti”

by La Redazione
10 comments

Roma, 6 mar – Errare è umano, ma perseverare è diabolico. Forse, o più semplicemente significa tenere a mente i propri interessi e fregarsene degli altri. La Chiesa, dopo il voto che ha premiato nettamente la Lega di Salvini, non mostra tentennamenti sul fronte immigrazione, anzi.  Il cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato vaticano, ha fatto sapere che la Santa Sede continuerà a predicare come ha sempre fatto a favore dell’accoglienza e delle porte aperte dell’Europa ai migranti. Lo ha fatto senza tanti giri di parole, venendo subito al punto della questione: “E’ importante riuscire ad educare la popolazione a passare da un atteggiamento negativo ad un atteggiamento più positivo nei confronti dei migranti. E’ un lavoro che continua, anche se le condizioni possono essere più o meno favorevoli. Da parte della Santa Sede ci sarà sempre questa volontà di proporre il suo messaggio fondato sulla dignità delle persone e la solidarietà”.
Ancora il vizietto dei predicatori che si intromettono nella politica degli altri Stati sovrani, con un linguaggio velatamente minaccioso. Della serie: “Cari cittadini italiani, siete un branco di pecore che noi dobbiamo educare affinché apprendiate al più presto i sani principi da noi propagandati”. Durante la Commissione internazionale cattolica sulle migrazioni, il cardinale Parolin si è poi rivolto alle organizzazione impegnate nell’accoglienza degli immigrati chiedendo loro di “impegnarsi per creare una visione positiva della migrazione. Perché ci sono tanti aspetti della migrazione positivi che all’interno di tutta questa complessità non si percepiscono”.
“Consiglio di continuare il loro lavoro sul terreno perché questo le contraddistingue e caratterizza, ma al tempo stesso non avere paura di aiutare la popolazione ad avere questo nuovo approccio”, ha detto il cardinale.
Sulla necessità di conciliare le esigenze di sicurezza dei cittadini e le porte aperte ai migranti, Parolin ha poi sentenziato: “Non è facile, dobbiamo riconoscerlo. Ma questa è una sfida che spetta alla politica, ossia conciliare le due esigenze, ambedue imprescindibili. E’ logico, i cittadini devono sentirsi sicuri e protetti ma allo stesso tempo non possiamo chiudere le porte in faccia a chi sta fuggendo da situazioni di violenza e di minaccia”. Non c’è bisogno di traduzioni, non si tratta della solita lingua criptica utilizzata dalla Santa Sede. E’ tutto molto chiaro, per la Chiesa nessuno deve azzardarsi a bloccare i flussi migratori.
Alessandro Della Guglia

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10 comments

Tony 6 Marzo 2018 - 6:38

….se per questo salvini vuol fare ministro un diversamente colorato
https://www.agi.it/politica/lega_toni_iwobi_senatore_nero_per_salvini-3595444/news/2018-03-06/

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Gianfranco Mergoni 6 Marzo 2018 - 8:23

Il problema è l’ iman… Pardon, il Pappa… Per dirla alla Kossiga… I latini dicevano: “Nomen omen” questo qui’ ha un nome assonante con: Badoglio, imbroglio, rincoglio, etc. etc. Il suo vero nome è: SVERGOGLIO! Il sottoscritto, da vecchio antipretista, rimpiange i Bonifacio VIII, i Sisto V, i Pio VI, etc. etc.. Con loro, almeno, le facce color merda e dai tratti scimmieschi sarebbero considerati per cio’ che sono veramente, e trattati di logica conseguenza.

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Raffo 6 Marzo 2018 - 10:11

Dunque ci devono educare………..questi prelati, altissimi prelati , tra i quali numerose inchieste giornalistiche hanno scovato sodomiti, puttanieri e pedofili , hanno bisogno di carne fresca………… Per quanto riguarda l’atteggiamento positivo nei confronti degli immigrati ricordo all’altissima sua eminenza di non rompere i coglioni e di avere un maggior rispetto nei confronti di noi italiani che sosteniamo il suo stipendio sontuoso………..il vaticano è vasto,gli appartamenti pontifici enormi , gli attici cardinalizi ben riscaldati e arredati per cui qualche migliaia di africani se li possono prendere pure loro……..a ciascuno il suo…….

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Cesare 7 Marzo 2018 - 12:27

Il Francesco da moltissimi cattolici è considerato un eretico e un anticristo.Sicuramente è un globalista ed in linea con alcuni poteri occulti mondiali che vogliono cancellare gli stati nazionali per evitare nazionalizzazioni(cioè che i popoli reclamino quiuanto a loro sottratto) e per generare uomini senza identità da sfruttare come schiavi.Da oltre un anno non ha ancora risposto ad un appello di prelati con osservazioni alla sua enciclica “amor letitia” in cui sdogana il divorzio e accenna un linguaggio favorevole ai gay.C’è addirittura il rischio di una scissione e con lui rimarrebbero al massimo quelli dell’ arcigay

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Egidio Eleuteri 7 Marzo 2018 - 3:14

Aspettiamo, anzi invitiamo che tutte le parrocchie in Italia mantengano, a loro spese, una famiglia di immigrati. Cosa chiesta, a suo tempo, dal Papa e mai applicata dal clero perbenista, buonista, e terzomondista. Credo che le parrocchie in Italia siano decine di migliaia. Ricordo a certi preti, parroci e alti prelati parolai e terzomondisti,
che quando Sua Santità si è stancato degli extra comunitari che orinavano e defecavano nel Colonnato del Bernini ordinò alla polizia vaticana ed a quella italliana (ai suoi ordini) di spazzare via quei migranti. Decisione presa, a mio parere, perchè erano apparse sui giornali a tiratura nazionale le foto del degrado

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ANTERO 7 Marzo 2018 - 8:07

Se li prendessero in Vaticano …

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Flavio 7 Marzo 2018 - 4:16

Questo vaticano del cazzo ci ha rotto i coglioni mandiamoli tutti lì dato che li amano così tanto i soliti preti bastardi predicano a noi ma loro non se li tengono in casa ma se li amano così tanto perché non se li tengono tutti in vaticano basta è ora di agire e che i preti non si mettano in mezzo sennò li sbattiamo anche loro in Africa insieme ai loro amici neri ma sappiano che in Africa i loro amici islamici non amano molto i preti cattolici e se li beccano li bruciano papa in primis vaticano di merda fatti i cazzi tuoi ok?

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