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Portsmouth, quando gli hooligans si presentarono alle elezioni

by Roberto Johnny Bresso
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hooligans, martin

Milano, 27 ago – Nella storia della politica mondiale ne abbiamo visti di partiti assurdi, ma nessuno è mai stato più folle di quello che si presentò alle elezioni generali britanniche del 1987: The 657 Party. Siamo a Portsmouth, nel sud dell’Inghilterra, città portuale famosa per la sua squadra di calcio e, soprattutto, per una delle firm di hooligans all’epoca più attive, la 657, che prendeva il nome dal primo treno mattutino per Londra su cui tifosi locali salivano per seguire in trasferta i Pompey.

Dopo l’ennesima serata nel loro pub locale, i tifosi ebbero la folle idea di candidarsi alle elezioni per il Parlamento britannico per la zona di Portsmouth. E il candidato a questo importante ruolo era un leggendario tifoso del posto, tale Martin Docker Hughes. Docker era stato un mediocre pugile, gran bevitore e scommettitore di cavalli. Un tizio che è passato alla storia con questa geniale risposta pubblica alla moglie che lo rimproverava di amare maggiormente il Portsmouth di lei: “Io amo di più il Southampton di te!”. E, per la cronaca, il Southampton è la squadra più odiata a Portsmouth.

Portsmouth, alle elezioni si presentano… gli hooligans

All’epoca per candidarsi non serviva altro che depositare 500 sterline. Come quartier generale venne scelto ovviamente il local pub e il buon Martin vi ci stazionava tutto il giorno tracannando birra. Non essendo uomo di grandi parole, di fatto non pronunciò mai alcun discorso (molto probabilmente non avrebbe riconosciuto nemmeno Margaret Thatcher se le avessero mostrato una sua foto…), ma in compenso tutto il Regno Unito finì per parlare di lui. Entrambi i principali partiti cercarono fino all’ultimo di bloccarne la candidatura e persino la Lady di Ferro disse che il 657 Party era spazzatura.

Ma quale era il programma elettorale di questo incredibile partito? Beh, alquanto semplice: creare un corpo di polizia formato da hooligans, fare uscire Portsmouth dall’Hampshire, possibilità di punire i magistrati (beh, forse tanto scemi non erano, tutto sommato), detassare le vincite delle corse dei cavalli e altre amenità simili.

Alcuni dei comizi sfociarono in risse con la polizia, altri si rivelarono delle grottesche carnevalate, ma la cosa stupefacente è che il buon Docker, con la bellezza dei suoi 455 voti, cambiò l’esito delle elezioni, permettendo al candidato conservatore di sconfiggere quello laburista per sole 205 preferenze. Il tutto in nemmeno un mese di campagna elettorale (campagna elettorale si fa per dire), con manifesti appesi in tutta la città e i media nazionali che parlavano sconcertati della cosa. Ovviamente i laburisti provarono ad annullare le votazioni, ma senza successo. Immaginiamo che pure la Thatcher alla fine abbia cambiato idea su Docker Hughes, tutto sommato. Docker, dopo la notte dello scrutinio, finalmente pronunciò la sua prima e unica frase pubblica, ringraziando tutti i suoi elettori e, in particolare, la 657.

Hughes morì improvvisamente nel 1992 a 35 anni (inutile dire che ne dimostrava molti di più) e trecento tifosi parteciparono al suo funerale. E’ tuttora considerato una leggenda nella città portuale inglese e ogni anno viene corsa una gara di cavalli in sua memoria. Il 657 Party non ha più partecipato a nessuna tenzone elettorale. Purtroppo.

Roberto Johnny Bresso

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