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Rivoluzione calci di rigore: ma i portieri ironizzano

by La Redazione
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Certe cose sono fatte per durare: questo è il caso evidente della passione per il calcio, che si conferma lo sport più seguito al mondo. Credere tuttavia che le sue regole rimangano invariate nel tempo non è del tutto corretto, e tifosi e giocatori ne avranno prova sin dal prossimo 1° Luglio: in questa data sarà infatti rivoluzionata una delle principali regole sui calci di rigore.

Perché cambia la regola sui calci di rigore

I calci di rigore sono dei momenti capaci di polarizzare l’attenzione di tutti i tifosi. Il duello tra l’attaccante e l’estremo difensore, collocati alla distanza di 11 metri l’uno dall’altro, si rivela appassionante tanto quanto le migliori azioni condotte in corsa. Perdersi un rigore, soprattutto uno di quelli capaci di fare la differenza sull’esito di un incontro anche a dispetto del più accurato controllo dei risultati vincenti, equivale a perdersi uno degli apici che può essere raggiunto da una partita di calcio.

Questi momenti non sono rimasti sempre uguali a sé stessi e le regole del calcio di rigore sono destinate a cambiare dal prossimo mese di luglio. Il fatto che il rigore si giochi in un tiro dell’attaccante contro il portiere della squadra avversaria non deve trarre in inganno. Come sanno i più appassionati, anche il portiere può assumere comportamenti non troppo corretti, pensati proprio per innervosire il suo sfidante, aumentando la probabilità che il suo tiri si riveli impreciso.

Come si può dedurre, non si tratta esattamente di un comportamento da annoverare nella lista del fair play. Un esempio su tutti è stata la proverbiale goccia che ha fatto traboccare il vaso, costituita dall’atteggiamento tenuto dal portiere Emiliano Martinez durante gli ultimi Mondiali in Qatar.

Che si parli di questi atteggiamenti come di buffonate ideate per divertire il pubblico di tifosi o come trucchetti calcolati per aumentare le proprie chance di vittoria, il punto non cambia. Urlare qualcosa al rigorista con l’evidente intento di distrarlo; chiedere più volte all’arbitro di verificare il corretto posizionamento del pallone sul dischetto; raggiungere il rigorista per irriderlo e innervosirlo: niente di tutto questo sarà più contemplato, proprio perché l’IFAB si è dimostrata decisa a proibire dal gioco qualsiasi comportamento “unfair” tenuto al momento del calcio di rigore.

Una norma che penalizza i portieri?

Andando nello specifico, la reazione dell’IFAB consiste tutta nella modifica della Regola 14 Comma 1, relativa proprio ai calci di rigore. Vale la pena confrontare direttamente la regola vecchia con la nuova:

  • “Il portiere difendente deve rimanere sulla linea di porta, di fronte al calciatore, tra i pali, senza toccare i pali, la traversa o la rete, finché il pallone non è stato calciato.”
  • “Il portiere difendente deve rimanere sulla linea di porta, di fronte al calciatore, tra i pali, fino a quando il pallone non viene calciato. Il portiere non deve comportarsi in modo tale da distrarre il calciatore in maniera scorretta, ad esempio ritardando l’esecuzione del tiro o toccando i pali, la traversa o la porta. Il portiere non deve comportarsi in modo da non mostrare rispetto per il gioco e per l’avversario, cioè distraendo ingiustamente il calciatore.”

Lo spirito della nuova norma, molto più nutrita e specifica, è dunque chiaro, e il riferimento al comportamento di Emiliano Martinez è altrettanto evidente. Ovviamente, non si possono demonizzare esclusivamente il trentenne in forze all’Aston Villa e gli atteggiamenti assunti nel corso del match Argentina-Francia. Il comportamento di Martinez è purtroppo in linea con altri casi piuttosto eclatanti, come le strategie e i balletti adottati da Dudek e Grobbelaar contro Liverpool e Roma rispettivamente.

Di certo, balletti e sfottò hanno fatto la differenza in molti calci di rigore tirati e parati nel corso della storia del calcio. Sia che si tratti di finali di Champions, sia che si tratti di Mondiali di calcio, così come delle partite più ordinarie, l’IFAB si è ormai espressa in senso sfavorevole rispetto a questi comportamenti, finendo per limitare molto la possibilità dei portieri di influenzare in qualche modo l’esito del rigore. Proprio per questa ragione, con la consapevolezza cioè dell’efficacia di questi atteggiamenti contro i tiri dal dischetto, specialmente i più significativi, alcuni portieri hanno parlato di una norma modificata a loro danno, per quanto il concetto di fair play sia sempre stato messo al centro dei ragionamenti dell’IFAB.

La reazione dei portieri alla nuova regola sui rigori

Sostenere una posizione apertamente contraria alla nuova regola voluta dall’IFAB è di certo difficile, specialmente se si è consapevoli dell’efficacia dei trucchi adottati fino ad ora contro il tiro dal dischetto. Il benestare degli arbitri, che hanno tollerato fino a questa rivoluzione dei calci di rigore le stravaganze più o meno calcolate di alcuni estremi difensori, non ha aiutato di certo a contenere i portieri.

Adesso che, da luglio 2023, i portieri non potranno più chiudere agli occhi, sembra che ai portieri non resti che l’arma dell’ironia. Ne ha già fatto sfoggio il portiere del Milan Mike Maignan, che di rigori se ne intende: basti guardare alle sue performance contro i rigoristi in Francia-Olanda e Milan-Sassuolo, giusto per fare due esempi recenti. La sua reazione lascia un sorriso sui lettori del messaggio lanciato su Twitter, in cui il portiere preannuncia con evidente ironia un’ulteriore norma da parte dell’IFAB: dal 2026, i portieri dovranno essere girati di spalle al momento del tiro di un calcio di rigore. Come se non bastasse, Maignan pronostica che, in caso di interruzione, si sarà penalizzati con un calcio di punizione indiretto.

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