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Serie B, il Modena (quasi) tutto italiano cerca il salto di qualità

by Marco Battistini
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Roma, 11 mar – Secondo le statistiche del portale specializzato transfermarkt.it su 560 calciatori tesserati dalle squadre di Serie A solamente 210 – il 37,5% per intenderci – è di nazionalità italiana. Problema ormai cronico, quello dell’esterofilia. E se non fosse per qualche realtà più virtuosa delle altre (Empoli e Monza) il dato sarebbe ancora più impietoso. Nel Belpaese quindi si può fare calcio a certi livelli solamente con spogliatoi ingolfati da allogeni? Certo che no. Per capire che la tendenza è preoccupante ma (forse) non irreversibile basta scendere nel campionato cadetto. Dove i “rapporti di forza” tra connazionali e stranieri sono ribaltati. A Modena in particolare la presidenza Rivetti ha consegnato a Tesser una rosa a fortissime tinte tricolori.

Modena, a fari spenti

Certo, non possiamo dire che sotto la Ghirlandina si senta già profumo di Serie A. Attualmente in dodicesima posizione i gialloblu sono però a sole quattro lunghezze dall’ultima casella utile per centrare gli spareggi promozione. Salendo, dal Cagliari al Pisa – quinta forza del campionato – la classifica è cortissima. Proprio i nerazzurri quest’oggi saranno di scena al Braglia. Partito a fari spenti e con l’obiettivo della salvezza (la zona rossa è a distanza di sicurezza) il Modena facendo bottino pieno contro i toscani potrebbe accorciare ulteriormente sul gruppone della fascia medio-alta. E, soprattutto, scacciare la recente crisi di risultati. Un mese senza vincere non sembra preoccupare più di tanto l’allenatore degli emiliani che, riferendosi all’uscita di Como, si è soffermato sull’episodicità propria del pallone.

Gli uomini di Tesser

In ogni reparto modenese troviamo una bella storia di calcio italiano da raccontare. Partendo dal numero uno (ufficialmente ventisei) Riccardo Gagno. Portiere classe ‘97 nella scorsa stagione si è tolto lo sfizio di segnare – da ottanta metri – una rete alquanto pesante nella corsa alla promozione in cadetteria.

Fino a pochi anni fa impegnato nel campionato di Eccellenza, capitan Pergreffi ha invece già sfondato i duemila minuti stagionali. L’altro difensore centrale, Cittadini, è un ventenne scuola Atalanta il cui nome è già sul taccuino di diverse squadre di A. Attenzione al 2002 Panada, mediano ancora poco utilizzato ma già attenzionato dal cittì Mancini. Davanti segnaliamo i gol di un giovanissimo Bonfanti, del “solito” Falcinelli e dell’italo-senegalese Diaw.

Matricole terribili. E tricolori

Sono solamente tre gli stranieri arruolati tra i canarini. Se i gialloblu si classificano primi in questa particolare statistica, bisogna dire che anche alle altre (ormai ex) neopromosse si può conferire una nota di merito. Se il Bari – 7 in rosa – si è inserito prepotentemente nella lotta alla promozione diretta, il Sudtirol (4) insegue a ruota. Il Palermo, stesso numero di giocatori non italiani dei galletti, precede di poco in classifica proprio gli emiliani. La lotta per la Serie A passerà anche dalle quattro italianissime che poco meno di dodici mesi fa si esibivano in Lega Pro. Salto di qualità farebbe rima con doppio balzo. Cosa non rara nell’incalcolabilità del torneo cadetto.

Marco Battistini

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