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Bruno Vespa alla gogna per una frase sul Duce: “Fece opere di grande consenso”

by Cristina Gauri
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Roma, 19 nov – Bruno Vespa nell’occhio del ciclone social e mediatico per aver sostenuto l’incontrovertibile durante il suo intervento alla trasmissione televisiva Agorà su Rai3.: «Mussolini? Ebbe un grande consenso in Italia e all’estero per le sue opere sociali». Ormai il copione è noto: come sempre quando si parla pubblicamente di S.E., se si osa enunciare i pregi del Ventennio, si deve poi essere pronti alla shitstorm universale dei progressisti. Farebbe sicuramente più notizia se accadesse l’esatto contrario. Insomma, oltre alle accuse di revisionismo e collaborazionismo vespa si è beccato anche del «nostalgico che fa apologia del fascismo». La furia delle beghine social non ha risparmiato nemmeno Agorà e la sua conduttrice, Luisella Costamagna, rea di aver dato spazio al pericoloso riabilitatore.

Ma Vespa, questo, sicuramente lo aveva già messo in conto nel dare alle stampe il suo nuovo libro, Perché l’Italia amò Mussolini (e come è sopravvissuta alla dittatura del virus), e senza scomporsi ieri ha risposto punto per punto alla torma dei suoi detrattori: innanzitutto, ribadendo che è innegabile «lo straordinario consenso che tra il 1926 e il 1936 Mussolini ebbe in Italia e all’estero».

Sostenitori illustri 

«Chi avrà voglia di leggere il mio libro – continua Vespa – scoprirà che pressoché tutti i maggiori storici ed economisti antifascisti di oggi prendono atto degli anni del consenso senza alcuna reticenza». E compila una lista di esempi illustri: «Emilio Gentile, il più autorevole del gruppo, spiega che “elemento costante del mito fu la presenza nella personalità di Mussolini di un fascino carismatico e di eccezionali qualità pubbliche”. Churchill  si diceva ‘affascinato’ da Mussolini, Roosevelt ammetteva di tenersi “in stretto contatto con quel gentleman italiano’”, Gandhi considerò ‘un avvenimento storico’ aver preso un the con il Duce a villa Torlonia. Rexford Tugwell, l’uomo più a sinistra dell’amministrazione Roosevelt, diceva che ‘il fascismo è la macchina sociale più scorrevole e netta, la più efficiente che io abbia mai visto’».

Le opere

«Erano gli anni in cui Mussolini era in rotta con Hitler e difendeva gli ebrei», ricorda il giornalista. «Naturalmente Mussolini conquistò la benevolenza degli italiani anche con le sue opere economiche e sociali». Cita l’esempio di Alberto Beneduce, «un antifascista massone che voleva ammazzare il Duce e che non prese mai la tessera, ha creato l’Iri, l’Imi, il Crediop, la Stet, la Finsider, che hanno retto l’economia italiana fino a poco fa o che (Fincantieri) ancora prosperano». Ricorda «le grandi bonifiche (copiate da Stalin e imitate poi da Roosevelt)», la fondazione «dell’INPS con tutti gli ammortizzatori sociali, a promuovere la settimana lavorativa di quaranta ore, l’Opera nazionale per la maternità e l’infanzia, l’Opera nazionale dopolavoro che arrivò a contare cinque milioni di iscritti. Le colonie marine per bambini che non avevano mai visto il mare». Insomma, si potrà avere anche opinioni discordanti sulla figura e l’operato di S.E., ma bisognerà pur capire perché gli italiani se lo sono tenuti felicemente per vent’anni…

Cristina Gauri

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6 comments

M5stronzi 19 Novembre 2020 - 12:19

Le scimmie urlanti si scatenano puntualmente contro chiunque quando sui giornaletti di regime sbattono il mostro in prima pagina esponendolo con grandi titoloni ad effetto al pubblico ludibrio.
Poveri ignoranti pezzenti voltagabbana dell’ultima ora.

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Evar 19 Novembre 2020 - 12:25

Poi però arrivava il conto e dovevi pagarlo andando magari in Russia con le suole di cartone.

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jenablindata 19 Novembre 2020 - 1:28

sapete perchè i progressisti sono sempre pronti alle shitstorm?
perchè dentro non hanno niente altro:
nè cervello,nè idee decenti,nè cuore,nè anima…
nè un soffio di vento.
niente.

quindi quando vengono a contatto con la loro assoluta inesistenza,
cercano di coprire gli altri di insulti e denigrazioni,
per non far vedere al mondo lo spettacolo desolante del
vuoto assoluto che hanno dentro.

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sesto 19 Novembre 2020 - 5:04

Il Vespone è figlio biologico di Lui concepito durante la detenzione in Abruzzo. Ovivo che lo difenda, dicendo tra l’ altro la verità, piaccia o no….codice penale del 1930, quello civile e p.civiile più legge urbanistica del 1942 in piena guerra.T.U legge sanitaria del 1934 come il t.u enti locali in vigore x Decenni. T.u pubblica sicurezza del 1931..etc etc. Autostrade, infrastrutture varie. Dopo il 1945 ? boh ? Oggi non esiste forse una dittatura sanitaria e giudiziaria ? Qualcuno mi spieghi la differenza fra delitto Matteotti e quello di C.A. Dalla Chiesa. Identici ! Certo guerra e leggi razziali han rovinato tutto..

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fabio crociato 20 Novembre 2020 - 1:17

Il delitto Matteotti è un preterintenzionale, Dalla Chiesa è un premeditato!

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fabio crociato 19 Novembre 2020 - 5:53

Quanti, quanti, in forte aumento… a scoppio ritardato! Ma gli errori, purtroppo, si pagano sempre!

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