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A denunciare la capotreno anti-rom è stato un ex blogger dell'Unità

by La Redazione
21 comments

Cremona, 9 ago – La persona che sui social ha denunciato la capotreno di Trenord che aveva intimato ai rom presenti sul convoglio di scendere dal treno, è un ex blogger dell’Unità. Si chiama Raffaele Ariano e da subito ha ricevuto una sfilza di insulti sui social dopo aver raccontato quello che aveva udito. A causa sua, ora la capotreno rischia il posto. Il messaggio da lei diffuso non è stato una brillante idea, ma di sicuro solo lei conosce il grado di esasperazione a cui sono quotidianamente sottoposti i ferrovieri che ogni giorno hanno a che fare con gli immigrati, zingari compresi, che solo nel migliore dei casi non pagano il biglietto.
Il quotidiano il Giorno ha deciso di intervistare Ariano, che per i buonisti sui social è diventato un eroe e un martire, per via delle critiche che lo hanno sommerso. Ha raccontato come è andata: “Io ero seduto, stavo lavorando al pc, col mio valigione accanto quando il treno è ripartito e si è sentito quell’annuncio con l’invito agli ‘zingari’ a scendere alla prossima fermata e gli epiteti ormai di dominio pubblico”. Al che ha spiegato di aver prima scritto il post di Facebook e poi, una volta sceso a Cremona, ha “denunciato agli addetti di Trenord in banchina l’accaduto. Mi hanno risposto che in effetti ‘Era un fatto grave’. Poi ho scritto alle agenzie di informazione e alla stampa locale. Non si può fare finta di nulla”. Perché quell’annuncio a suo dire è “xenofobo” e che fino a qualche anno fa non sarebbe mai successa una cosa simile. Probabilmente, ci permettiamo di aggiungere, qualche anno fa la situazione di degrado dei treni non era come quella di oggi.
A proposito degli insulti che lo hanno travolto sul suo profilo Facebook, Ariano quasi ne va fiero: “Ho un profilo pubblico, lo lascio così, il post resterà visibile a testimonianza del clima che si è creato nel nostro Paese. Intanto prendo nota. A questo punto diventa più determinante questa massa di insulti e minacce rispetto al gesto della capotreno, che è un singolo. È indice dell’umanità a cui siamo giunti”. Che fosse un tipino puntiglioso lo si era capito. Ora che il ricercatore ed ex blogger dell’Unità ha avuto il suo momento di gloria, rincara la dose e promette di denunciare chi sui social lo ha insultato: “Alcuni miei amici e colleghi stanno segnalando alcuni post, altri li sto salvando io, ho intenzione di procedere, anche penalmente”.
Infine, dopo aver detto che c’è anche chi lo ha ringraziato per il suo gesto, ma che non fa nomi per “evitare di attirare su di loro questo odio”, Ariano afferma che è intenzionato a non fermarsi perché è deciso a “portare alla luce questo clima. È una chiamata alla responsabilità condivisa. Non si può far finta di nulla abbozzando un ‘Così fan tutti’ perché quando si tende a non denunciare queste cose continuano a degenerare, peggiorano di giorno in giorno, aumentando per virulenza e cattiveria. In questo momento storico è un dovere di tutti noi farlo, denunciare in modo capillare. Un dovere civico”.
Anna Pedri

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21 comments

Gianni Paciullo 9 Agosto 2018 - 1:24

Riempire i tribunali di processi inutili ha comunque un costo, perchè gli avvocati devi pagarli, poi la giustizia è molto lenta, dunque è più probabile che riapra l’Unità, piuttosto che il mitico blogger non lavoratore riesca ad ottenere risarcimenti economici.

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Luca 9 Agosto 2018 - 1:37

Se gli zingari e i molestatori fossero cacciati dai treni e se la pace dei passeggeri fosse garantita queste innocue goliardate nemmeno si sentirebbero.

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angelo 9 Agosto 2018 - 2:15

Beh la xenofobia è altro…

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Raffo 9 Agosto 2018 - 3:34

Questo inadeguato personaggio piddino si presenta con tutta la solita boria e arroganza tipica dei comunistoidi……….parla di xenofobia a vanvera senza rendersi conto che le situazioni moleste e di micro criminalità sui treni hanno raggiunto livelli insostenibili e che fra africani tribali stupratori e zingari pluri pregiudicati ladri gli italiani ,schiavi e sudditi di tale degrado, sono portati all’esasperazione……..i piddini e i loro mondi marziani ipocriti e buonisti provocano rabbia e sdegno……….auguri.

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blackwater 9 Agosto 2018 - 3:36

nel pieno rispetto dell’ estetica di chiunque…..
il 99% delle volte, a partire da una Boldrini fino ad arrivare a Don Biancalani passando per questo
“denunciatore”,abbiamo quasi sempre una “presenza” alquanto eloquente.
PS come mai il Codice Penale è sempre sventolato “pro domo mea” e non vale invece per tutte quelle classificazioni che tutt’ora rappresentano ipotesi di reato,quali il favoreggiamento alla immigrazione clandestina ?
tutti UOVO 2.0 suppongo.

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Luca 11 Agosto 2018 - 3:27

Esatto, infatti tutti a brandire il codice penale per ipotetiche ingiurie a sfondo razziale ma morire se si ricordano che furto e violenza privata (ossia ciò che praticano i molestatori zingari) è enormemente più grave e riprovevole

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Tony 9 Agosto 2018 - 3:49

…ignoratelo….sparirà nella sua insipienza……

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Fabizio 9 Agosto 2018 - 7:37

Mai pensato a cambiare almeno….il cognome????

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Giorgio 9 Agosto 2018 - 10:11

Speriamo che il signor Raffaele mostri il suo indomito coraggio anche per difendere i controllori, i capotreno, i pendolari ché sono vessati, insultati o aggrediti dalle risorse che non pagano il biglietto e sono, per usare un termine educato, indisponenti…

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Alfa123 9 Agosto 2018 - 11:15

Paperino senza spina dorsale, i tuoi genitori non ti hanno mai detto che i nostri nonni sono andati a morire in guerra per far stare bene noi oggi, che al contrario, questa Italia abbiamo finito per distruggerla per viziare voi, branco di anatre.
A causa vostra, voi, che non sapete di che cosa parlate, qualcuno che ci tiene al proprio paese rischia il suo avvenire ed anche la propria vita in molti casi.
Viva la Signora ferroviere che ha fatto il proprio dovere nel rispetto delle regole, dei cittadini Italiani e dell‘ Italia ??.
NON É GIUSTO CHE RISCHI IL POSTO DI LAVORO !!!!!!!!!
E tu anatroccolo del cazzo, vai a lavorare, ma davvero ed impara a vivere, ma da Italiano.

Reply
Alfa123 9 Agosto 2018 - 11:15

Paperino senza spina dorsale, i tuoi genitori non ti hanno mai detto che i nostri nonni sono andati a morire in guerra per far stare bene noi oggi, che al contrario, questa Italia abbiamo finito per distruggerla per viziare voi, branco di anatre.
A causa vostra, voi, che non sapete di che cosa parlate, qualcuno che ci tiene al proprio paese rischia il suo avvenire ed anche la propria vita in molti casi.
Viva la Signora ferroviere che ha fatto il proprio dovere nel rispetto delle regole, dei cittadini Italiani e dell‘ Italia ??.
NON É GIUSTO CHE RISCHI IL POSTO DI LAVORO !!!!!!!!!
E tu anatroccolo del cazzo, vai a lavorare, ma davvero ed impara a vivere, ma da Italiano.

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LR 9 Agosto 2018 - 11:42

C’e in modo più civile di fare certi annunci. L’esasperazione non giustifica certe espressioni. Un pubblico ufficiale deve mantenere un certo stile. È evidente che con la scusa di Salvini tutti si sentono autorizzati a usare un certo linguaggio. Calmiamoci tutti

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Laser 10 Agosto 2018 - 11:04

Fighetto inutile, che persona piccola. Tu e i tuoi amichetti intellettuali negate l’evidenza e vivete nelle vostre torri d’avorio. Far rischiare il posto ad un capotreno con famiglia per guadagnare 5 minuti di visibilità denunciando come barbarie un commento che esprime solo l’esasperazione sacrosanta dei cittadini per bene. Dovresti vergognarti ad uscire di casa. Voi di sinistra state sempre scientemente dalla parte sbagliata. Sempre dalla parte dei delinquenti e contro i cittadini onesti, non stupitevi se state sparendo nelle urne, la gente si è stancata di essere stuprata e derubata da chi qua non ci dovrebbe neanche stare e ci è arrivato grazie a voi.

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paleolibertario 10 Agosto 2018 - 12:38

Cioè, ma l’avete vista la faccia? È la tipica faccia del sinistrato che non è riuscito negli studi e nello sport e s’incattivisce, cercando di compensare gli insuccessi con un eloquio simil-forbito anni ’70. Ovviamente le sue chiacchiere sono volte a denigrare i suoi connazionali e ad esaltare gli stranieri, per chissà quale inconfessabile senso di colpa o immedesimazione.

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Alessandro 10 Agosto 2018 - 3:13

Grazie Raffaele, un gesto che onora il nostro paese.

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Barbara Rosa 11 Agosto 2018 - 11:05

Classico esempio di un sofferente di una forma grave di “altruismo patologico” – definizione tradotta da un mio libro di testo in inglese ” Trattasi di una forma particolare di pazzia conosciuta come Altruismo Patologico, in cui il paziente passa lunghi periodi a segnalare a mo’ di virtu’ le sue proccupazioni sui diritti umani delle persone le quali lo odiano e ne vogliono la sua distruzione e che non lo rispetteranno mai al punto che il sofferente dimentica o annulla dalla sua mente i diritti umani della sua stessa gente”

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Ezio Barcella 11 Agosto 2018 - 2:02

Sarebbe stato bello vedere il Signore in questione prima opporsi con tutto il suo sdegno e le sue forze contro chi stava evidentemente importunando i cittadini sul treno poi salvo poi redarguire per i modi la capotreno. Molto più facile ed evidentemente fazioso fare il contrario, perché se qualcuno lo ha insultato sul suo profilo, dall’altra parte probabilmente si sarebbe preso minacce, botte o qualcosa di peggio (dopodiché li avrebbe tranquillamente ospitati a casa sua senza problemi giusto?).Credo che si debba essere semplicemente più obbiettivi nel vedere il bene e il male nelle cose, aldilà del proprio credo politico.Se vuoi essere credibile devi essere equo a 360°gradi, altrimenti risulti semplicemente fazioso. Cordiali saluti

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Stefano 11 Agosto 2018 - 11:21

Faccia da pirla

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Stefano 11 Agosto 2018 - 11:21

Faccia di cazzo

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iddio 14 Agosto 2018 - 3:50

Ah raffaè mavattenafanculo

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Mauriglia Morandinelli 14 Agosto 2018 - 8:41

La capotreno ha sbagliato, cosa c’è tanto da discutere, un errore è un errore indipendentemente da chi lo fa, un crimine è un crimine. Non è che un errore è più errore se lo fa un Rom e meno errore se lo fa la Capotreno. Un omicidio è un omicidio anche se a compierlo è un italiano e non è un omicidio ‘più’ grave se a compierlo è un immigrato. Mi sembra che stiamo perdendo la bussola. La gravità dei fatti non è determinata da chi compie l’azione, ma dalla azione compiuta.

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