Roma, 14 feb – Una sanzione da 1,5 milioni di euro. Questa la multa che l’Autorità per le comunicazioni ha emesso nei confronti della Rai per non aver rispettato i principi di indipendenza, imparzialità e pluralismo. Lo ha reso noto l’Agcom stessa, spiegando che la decisione è arrivata “a seguito di un monitoraggio costante e continuo dal quale sono emersi numerosi episodi riguardanti la programmazione diffusa dalle tre reti generaliste”.
L’Autorità ha appurato “il mancato rispetto da parte di Rai dei principi di indipendenza, imparzialità e pluralismo, riferito a tutte le diverse condizioni e opzioni sociali, culturali e politiche, così – spiega – da garantire l’apprendimento e lo sviluppo del senso critico, civile ed etico della collettività, nel rispetto della dignità della persona, del diritto e dovere di cronaca, della verità dei fatti e del diritto ad essere informati“. L’Agcom “in ragione dell’ampiezza e della durata delle infrazioni, ma tenendo conto di alcune iniziative ripristinatorie, ha ritenuto di irrogare una sanzione pecuniaria di 1,5 milioni di euro, ai sensi dell’art. 48 comma 7 del Tusmar (il Testo unico sulla radiotv). Relativamente all’irrogazione della sanzione si è registrato il voto contrario del Commissario Morcellini e l’astensione del Commissario Posteraro” spiega l’autorità.
Sui temi del rispetto dei principi di indipendenza, imparzialità e pluralismo l’Autorità ha ingiunto la Rai “affinché elimini, nella vigenza del contratto di servizio 2018-2022, le violazioni e gli effetti delle infrazioni accertate, adottando specifiche misure volte a garantire il rispetto degli obblighi e a evitare il ripetersi delle violazioni in futuro, richiamando l’importanza della responsabilità editoriale pubblica della concessionaria”, sottolinea una nota.
“Nella vigilanza della missione di servizio pubblico non sono le singole fattispecie – su cui la società ha spesso messo in atto azioni ripristinatorie o correttive – a rilevare ma l’effetto che tali condotte hanno generato e potrebbero generare sui valori della collettività e i diritti dei cittadini, nonché sul valore di utilità pubblica e sociale del canone del servizio della concessionaria” conclude l’Agcom.
Cristina Gauri
Vediamo di spiegare un po’ di più entrando nei particolari, ovvero cosa ha determinato la dichiarazione del mancato rispetto dei principi? L’ ammenda (pagata con i soldi di chi?), di 1,5 milioni dove verrà spesa?
Torniamo alla più “onesta” televisione di Stato che almeno sappiamo provenienza e motivi.
Allo stato attuale delle cose, il pluralismo e l’ imparzialità sono illusioni per i gonzi.
Che gliene frega alla Rai della multa, tanto la pagano i cittadini con il canone