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Allarme criminalità straniera, gli immigrati rappresentano il 31% della popolazione carceraria in Italia: vi mostriamo tutti i dati

by Francesca Totolo
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Immigrati

Roma, 27 gen – In un precedente articolo, avevamo documentato che gli immigrati hanno una propensione al crimine 5 volte superiore rispetto a quella degli italiani. Ora, passiamo ad analizzare i dati Istat sulla popolazione carceraria. Nel 2021, erano 54.134 i detenuti in Italia, 37.091 italiani (il 69 per cento) e 17.043 stranieri (il 31 per cento). Quindi, gli immigrati hanno una probabilità di carcerazione 5 volte superiore rispetto a quella degli italiani.

Questi dati diventano ancora più allarmanti se si considerano i dati Istat riguardanti il luogo di nascita dei detenuti invece della cittadinanza. Il 33 per cento dei detenuti in Italia è nato in Paesi stranieri. Ciò significa che quasi 900 carcerati sono i cosiddetti “nuovi italiani”.

Detenuti e tipi di reato

Analizzando i tipi di reato, si evince chiaramente che il business della prostituzione in Italia è un monopolio degli stranieri. Il 73 per cento dei detenuti per sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione è immigrato.

Il 41 per cento dei detenuti per violenza sessuale è straniero, il 40 per cento per violenza, resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale, il 38 per cento per omicidio preterintenzionale e per lesioni personali volontarie, il 34 per cento per furto e il 29 per cento per rapina. Questi numeri spiegano chiaramente che non è una percezione distorta dei cittadini italiani quella riguardante l’insicurezza causata dalla criminalità straniera.

Le nazionalità dei detenuti

Analizzando le nazionalità dei detenuti, si evince che il 17 cento dei detenuti proviene dall’Africa, addirittura il 6 per cento è di nazionalità marocchina e il 3 per cento tunisina.

Rapportando tali dati alla popolazione residente in Italia, si evidenzia che un algerino ha una probabilità di carcerazione 34 volte superiore a quella di un italiano, un tunisino 26 volte superiore, un nigeriano 16 volte superiore e un marocchino 12 volte superiore.

La composizione della popolazione carceraria in base alla posizione giuridica dei detenuti

Spesso si è detto che gli stranieri sono più soggetti alle misure restrittive della libertà prima della effettiva condanna rispetto agli italiani. Analizzando i dati Istat, questa tesi viene confutata.

Infatti, sono “a disposizione delle autorità” quasi le medesime percentuali di detenuti: il 34 per cento di stranieri sono “a disposizione delle autorità” rispetto al 33 per cento di detenuti totali nati in Paesi esteri, il 66 per cento di italiani rispetto al 67 per cento di detenuti totali nati in Italia.

Carceri italiane sovraffollate, l’esempio della Danimarca

È noto che in Italia le carceri siano sovraffollate. Al 31 dicembre del 2022, erano quasi 5mila i detenuti in più rispetto alla capienza regolamentare delle carceri. Per ovviare a questo problema, l’Italia potrebbe prendere spunto dalla socialdemocratica Danimarca, la quale ha versato al Kosovo 15 milioni di canone annuo per affittare 300 celle nella prigione di Gjilan, città non lontana da Pristina, dove verranno inviati gli immigrati condannati. Calcolando che un detenuto nelle carceri italiane costa allo Stato 137 euro al giorno, sarebbe un grande risparmio per i contribuenti italiani. Nel 2021, il mantenimento in carcere dei 17.043 detenuti stranieri è costato 853 milioni di euro.

Francesca Totolo

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