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Arcuri indagato pure per 157 milioni di siringhe per il vaccino. “Pagate sei volte di più di quelle normali”

by Adolfo Spezzaferro
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arcuri siringhe

Roma, 21 apr – Nuove grane giudiziarie per Domenico Arcuri: la procura di Roma ha aperto una inchiesta in relazione all’acquisto di 157 milioni e 100mila siringhe destinate ai vaccini da parte dell’ex commissario all’emergenza Covid. Secondo quanto si apprende, gli accertamenti sono stati affidati al pm Antonio Clemente. Il procedimento, allo stato, risulta senza indagati e senza ipotesi di reato. A determinare l’apertura di un fascicolo è stato un esposto presentato dal parlamentare europeo di Fratelli d’Italia, Enzo Rivellini.

L’esposto di Rivellini (FdI) contro Arcuri: “Acquistate siringhe dal costo sei volte più alto di quelle che tutto il mondo usa per il vaccino”

“Il procedimento trasferito dalla Procura di Napoli a quella di Roma che segue il procedimento già aperto dalla Corte dei conti è, ad ora, contro ignoti perché, come sembra da indiscrezioni, è stato consegnato al pm da pochi giorni – scrive in una nota Rivellini, seguito dall’avvocato Luigi Ferrandino -. La domanda sorge spontanea: poiché le siringhe sono state acquistate da Arcuri e il suo staff anche per le garanzie procedurale degli eventuali futuri imputati sarà indagato Arcuri o qualcuno del suo staff? La vicenda è arcinota e si tratta dell’acquisto di 157.100.000 siringhe ‘luer lock’ dal costo di circa sei volte più alto delle normali siringhe ad incastro che tutto il mondo sta usando per iniettare il vaccino anti covid“.

“Acquisto era programmabile e non fatto in piena emergenza”

“La vicenda è oscura perché il bando è stato assegnato ad aziende straniere che normalmente non si occuperebbero di tali articoli, perché – spiega l’europarlamentare FdI – le ‘luer lock’ si sarebbero dimostrate, in alcuni casi, inadeguate, perché non pare vero che siano state consigliate da enti e strutture tecniche ma soprattutto perché non si tratterebbe di un acquisto fatto in piena emergenza“, fa presente Rivellini. Bensì assolutamente programmabile. “Difatti è da molti mesi che la struttura commissariale, il ministero della Salute e il governo sono a conoscenza, e fanno fede gli ordini che la stessa struttura commissariale ha effettuato alle industrie farmaceutiche, che la consegna dei vaccini era per fine anno 2020”, si legge nell’esposto.

In conclusione, fa presente l’europarlamentare è evidente che da parte di Mr. banchi a rotelle si sarebbe potuto evitare l’ennesimo “spreco di risorse pubbliche” (dieci milioni di euro).

Adolfo Spezzaferro

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1 commento

Cesare 21 Aprile 2021 - 8:46

Ma questo danno è niente rispetto ai 500 milioni di euro per mascherine pagate ,come risulta da report, dieci volte di piu’!!!
Ecco alcune delle frasi da Report;
“…ROSAMARIA AQUINO FUORICAMPO Il commissario Arcuri ha acquistato a prezzi molto più alti, come ci dice un operatore che fa import export con la Cina.
FONTE COPERTA Il commissario a luglio ha importato 500 milioni di euro di mascherine dalla Cina e le ha pagate 297 euro al chilo.
ROSAMARIA AQUINO Rispetto a una media di?
FONTE COPERTA Di 28!!!
ROSAMARIA AQUINO Cioè le abbiamo pagate 10 volte di più?
FONTE COPERTADieci volte. E dici… perché c’hai questi costi così? Saranno costi di altra natura no? Che corrispondono ad altre cose..”

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