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Attacchi hacker, l’Italia rischia di diventare il campo di battaglia dei pirati informatici?

by Andrea Bonazza
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Roma, 30 mag – Era stato annunciato nel pomeriggio di ieri dai pirati informatici di Killnet e, oggi, un altro capitolo della moderna Cyber War tra Russia e Occidente sembra essere stato scritto: la guerra informatica “combattuta” tra i grandi collettivi di hacker, i russi di Killnet e gli occidentali di Anonymous, ancora una volta coinvolge l’Italia e le sue strutture istituzionali. Dopo gli attacchi al sito della Polizia di Stato, al Ministero degli Interni, Esteri, Difesa, Beni culturali, Istruzione e Consiglio superiore della magistratura, i pirati russi di Killnet, che precedentemente avevano giurato guerra alla nostra nazione, questa volta sembrano aver concentrato il loro obbiettivo contro il Viminale.

La minaccia degli hacker russi

“30 maggio ore 05:00, il punto di incontro è l’Italia”, aveva scritto ieri Killnet sul proprio canale Telegram. “Dal momento che faremo un colpo irreparabile in Italia a causa della guerra con Anonymous. Saremo almeno ricordati nella nostra terra natale?”. I pirati di Putin non sembrano disposti a mollare il colpo ai rivali italiani del più famoso collettivo Anonymous, dopo che questi avevano “affondato” il sito killnet.ru innescando una cyber guerra tra i due Paesi.
Dopo l’annuncio russo, l’Agenzia per la Cybersicurezza italiana ha diramato un appello per raccomandare la massima allerta ed implementare con effetto immediato le azioni per mitigare le vulnerabilità e mantenere un attento controllo sulle infrastrutture.

Le vittime degli attacchi

Dal 10 maggio l’escalation di attacchi informatici contro l’Italia ha colpito anche importanti infrastrutture come le Ferrovie dello Stato, vittime di estorsione con il furto di dati sensibili, mentre oggi, le Poste Italiane sono andate in blackout per diverse ore, ma ancora non è chiaro se sia sempre a causa degli hacker filorussi. Le stesse Poste Italiane hanno smentito dichiarando che il “disguido tecnico che si è verificato stamani, è dovuto a un aggiornamento del sistema”. Guidata dai pm Eugenio Albamonte e Gianfederica Dito, la Procura di Roma intanto ha aperto un fascicolo per attacco di matrice terroristica che coinvolge i migliori investigatori informatici del Paese, determinati a scovare i responsabili degli attacchi e, soprattutto, del furto continuato di dati sensibili che potrebbe mettere in seria difficoltà cittadini e Stato italiano.

Hacker, un fenomeno globale in aumento

Analizzando il fenomeno, la società di telecomunicazioni Verizon ha dichiarato che gli attacchi “ransomware” sono aumentati del il 13% in tutto il mondo, rispetto al 2021, con gli hacker che “bucano” i dispositivi impiegando diverse tecniche per chiedere poi riscatti alle strutture colpite. Secondo il Data breach investigations report 2022 di Verizon Business, a causa delle nuove crisi geopolitiche in corso, gli hacker sarebbero ulteriormente evoluti nelle tecniche di spionaggio e difesa delle proprie strutture, sfuggendo agli investigatori del fenomeno e servendo agli stessi compiti sempre più ardui nel tracciamento. Se quattro violazioni su cinque potrebbero aver a che fare con la criminalità organizzata, gli attori esterni sono quattro volte più propensi degli interni a causare violazioni nei confronti di un’organizzazione. L’elemento umano è ancora quello più debole: in termini di errore non previsto, rappresenta infatti l’82% delle violazioni dell’ultimo anno.

Un tremendo futuro?

Quanto sta avvenendo nella piattaforma telematica con gli hacker, parallelamente alla guerra tra Russia e Ucraina, è forse lo specchio di un tremendo futuro incontro al quale l’umanità sta andando. Quasi tutto oggi si tramuta in miliardi di bite e passa per la rete globale, mettendo a rischio la privacy dei cittadini, i conti in banca, segreti e sicurezza stessa degli Stati. Nell’era della globalizzazione, l’evoluzione sempre più veloce della digitalizzazione sembra stia trascinando la società globale in una centrifuga sempre più caotica e carica di pericolose energie artificiali. Pericolosità che, come stiamo vedendo, rischia sempre più di sfuggire al controllo umano ed implodere facendo crollare il sistema. Chissà che forse non sia un bene…

Andrea Bonazza

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