Roma, 4 ott – “Infiammabili”, dunque a rischio incendio. I tristemente celebri banchi monoposto non sono a norma di legge. Non solo brutti, scomodi e del tutto inutili, i banchi esaltati dall’ex ministro grillino Lucia Azzolina e dall’ex commissario Domenico Arcuri sono pure pericolosi. Sì, avete capito bene, costati circa 9 milioni di euro, dovevano garantire la sicurezza degli studenti e invece potrebbero metterli a rischio.
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Banchi monoposto di Arcuri: toglierli ci costerà 173mila euro
A tal punto che – come rivelato da Il Tempo – il generale Francesco Paolo Figliuolo si è visto a costretto a intervenire per evitare guai. Una decisione che il nuovo commissario per l’emergenza straordinaria Covid-19 ha maturato subito dopo un apposito vertice con il ministero dell’Istruzione, svoltosi lo scorso 6 luglio. Di conseguenza, con una determina del 21 settembre, ha optato per il ritiro dei pessimi banchi monouso. Il problema nel problema è che toglierli dalle scuole ha un costo: lo Stato dovrà spendere ben 173mila euro.
Si tratta di banchi che fanno parte del bando pensato da Arcuri e vinto da tredici aziende, tra cui la società portoghese Nautilus. Quest’ultima sottoscrisse due contratti per la fornitura: uno da 2,2 milioni di euro per 70mile sedie e un altro da 7,3 milioni di euro per 110mila banchi monoposto.
Scomodi e inutili
Peraltro non è neppure certo se poi questo copioso materiale sia stato consegnato tutto, ma sta di fatto che adesso buona parte dovrà essere tolto di mezzo per evitare incendi. E dire che già lo scorso anno i presidi fecero notare che i banchi non erano propriamente adatti alle aule in periodo di Covid: “Sono lunghi 74 centimetri, quando noi abbiamo previsto una misura massima di 60 centimetri. Così non possiamo garantire la distanza tra gli alunni”, fecero notare i dirigenti scolastici. Non a caso in molti casi nelle scuole italiane non sono mai stati utilizzati.
La decisione di Figliuolo
“A seguito di specifiche analisi merceologiche è emerso che gli arredi scolastici forniti dalla ditta Nautilus hanno evidenziato la non conformità degli stessi alle normative in materia di sicurezza antincendio, impedendone l’uso ed imponendone il ritiro dagli istituti scolastici ove erano stati distribuiti al fine di eliminare i possibili rischi in caso di incendio”, si legge nella determina di Figliuolo. “L’Area Logistico Operativa ha rappresentato la necessità di procedere con l’esecuzione del servizio di ritiro degli arredi scolastici in argomento presso 136 istituti scolastici dislocati sul territorio nazionale per la successiva consegna presso idonei luoghi di custodia individuati dalla Difesa”. Il generale Figliuolo ha pure optato per la “somma urgenza”, poiché “eventuali ritardi nel ritiro dei materiali avrebbero un impatto negativo importante sulla sicurezza negli istituti scolastici ove tali arredi sono stoccati”.
Alessandro Della Guglia
4 comments
Sarebbe interessante sapere se vanno bene come legna da ardere, ma ne dubito. Questo è il risultato di chi non ha mai studiato un bel niente salvo come fottere il prossimo.
Se sono infiammabili diamogli fuoco! Possibilmente sotto il nasino di Greta.
Ricordiamocene la prossima volta che andremo a votare
fate pagare alla azzolina e ad arcuri il danno erariale:
è ora che i politici PAGHINO,per i loro errori…..