Bergamo, 25 mar – Qualcuno aveva insinuato si trattasse di una macabra sceneggiata per terrorizzare la popolazione e ridurre a più miti consigli gli “indisciplinati”, poco restii a rimanere a casa. Una processione di mezzi dell’esercito, carichi di decine di bare di bergamaschi morti per coronavirus da trasportare nel ferrarese, bolognese o alessandrino per essere cremate. Ma la “sceneggiata”, la “messinscena”, si è ripetuta per ben quattro volte in una settimana. La prima mercoledì sera, settanta vittime, poi sabato mattina, partendo dal cimitero monumentale, altri 70 feretri su 15 camion militari diretti in provincia di Alessandria. Ieri, terzo corteo, stavolta da Ponte San Pietro, 35 bare. Stamattina, l’esercito ha fatto tappa a Seriate, per prelevare altre 45 vittime del Covid, da destinare alla cremazione in altre città del nord.
I feretri erano disposti nella chiesa di San Giuseppe, anch’essa – come molti altri luoghi di culto in territorio orobico – trasformata in camera ardente, messa a disposizione dalla parrocchia per accogliere i corpi dei defunti della Val Seriana rimasti in attesa di una collocazione definitiva. Per fare spazio alle vittime si sono dovute spostare tutte le panche e gli arredi. Il primo giorno (lunedì 23 marzo) ne erano arrivate 17, martedì erano già più di 40. Stamattina i carabinieri hanno riportato al cimitero monumentale di Bergamo le ceneri delle salme che i mezzi dell’Esercito avevano trasferito mercoledì 18 e sabato 21 marzo. Nel pomeriggio il vescovo Francesco Beschi dovrebbe raggiungere il camposanto cittadino per la benedizione.
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