C’è anche un agricoltore a sostenere che sabato scorso Igor sarebbe passato a pochi passi da casa sua. Ed è convinto che Igor si muova su e giù per i campi della zona, attraversando il ponte del Morgone, tra Marmorta e Traghetto, e che per ripararsi si nasconda in alcuni capanni. In particolare in uno, chiamato il “capanno del pastore”, dove fino all’anno scorso abitava un pastore sardo. Pare che i cani vi abbiano trovato le tracce di Igor, ma sempre troppo tardi. E così le ricerche sono sempre al punto di partenza.
Intanto le famiglie delle vittime stanno pensando di preparare esposti contro lo Stato. Vogliono giustizia e che chiedono che anche le istituzioni rispondano per non aver garantito la sicurezza. C’è la moglie di Davide Fabbri, la prima vittima nota di Igor, il barista di Budrio, che vuole chiedere un risarcimento allo Stato per non aver mai concretizzato l’espulsione di Igor, nonostante su di lui pendessero due ordini in merito. Una strada che sembra in salita poiché le istituzioni si difendono dicendo che l’espulsione di quello che era noto come Igor Vaclavic non è mai stato riconosciuto dalla russia come suo cittadino. E infatti Igor, che in realtà di chiamerebbe Norbert Feher, è un cittadino serbo, specializzato nel cambio di identità.
Ma a chiedere giustizia ci sono anche i famigliari dell’altra vittima, la guardia ambientale Valerio Verri, volontario in pensione che prestava servizio antibracconaggio insieme all’agente provinciale Marco Ravaglia. Puntano il dito contro il comitato per l’ordine pubblico a la sicurezza di Ferrara – questore, prefetto, vertici di carabinieri, Finanza e municipale, sindaco e assessore alla Sicurezza – che nonostante il pericolo fosse evidente non hanno voluto sospendere i pattugliamenti delle guardie volontarie: secondo i famigliari Verri non avrebbe dovuto essere mandato, disarmato, in pattuglia in un’area dove si temeva che il killer si stesse nascondendo. In entrambi i casi, però, i legali delle famiglie, pur non negando che l’idea ci sia, dicono che è ancora presto per procedere con gli esposti.