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Calabria, l’esempio del sindaco-infermiere che esegue i tamponi ai suoi cittadini

by Alessandro Della Guglia
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Calabria, sindaco infermiere

Roma, 30 mar – Pino Marasco è un infermiere di Nicotera, bella cittadina calabrese in provincia di Vibo Valentia. Non è però un professionista sanitario qualunque, perché nel 2019 è stato eletto sindaco del suo comune, senza però smettere di lavorare nel reparto di malattie infettive dell’ospedale Jazzolino del capoluogo. Così, con l’emergenza coronavirus che attanaglia anche la sua regione, il doppio ruolo di Marasco assume un’importanza particolare sia in termini simbolici che strettamente pratici. Difatti, il sindaco infermiere la mattina lavora in ospedale, mentre nel pomeriggio esegue i tamponi ai suoi cittadini seguendo ovviamente le indicazioni dell’ufficio prevenzione dell’Azienda sanitaria provinciale (Asp) che ha esteso i controlli a tutte le persone venute in contatto con pazienti risultati positivi.

Sindaco e infermiere “a domicilio”

Faccio il sindaco con lo stesso spirito e la stessa passione con cui svolgo il mio lavoro da infermiere”, ha raccontato Marasco a LacNews 24 che lo ha raggiunto durante uno dei suoi controlli quotidiani a domicilio. Nell’auto medica il sindaco infermiere trasporta tutto l’occorrente per effettuare il tampone a domicilio: dispositivi di protezione, calzari, guanti, camice, maschera. Lui stesso, dopo il contagio di un dipendente comunale si è sottoposto al tampone, risultato poi negativo. “Oggi – dice Marasco – mi sento più infermiere che sindaco, anche se non ho mai trascurato i miei cittadini e i loro bisogni. Ho iniziato a lavorare nel 1993, durante l’emergenza Aids. Poi è stata la volta della sars, dell’influenza aviaria. Abbiamo affrontato e superato  tantissime epidemie. Supereremo anche questa, ma ci vorrà del tempo”.

Marasco ora è soprattutto un punto di riferimento per i suoi cittadini, che evidentemente trovano in lui una risposta anche sanitaria all’epidemia. Ma senza abdicare al suo ruolo istituzionale, il sindaco infermiere in cooperazione con la Protezione Civile e le associazioni locali ha attivato da alcuni giorni una raccolta alimentare, per venire incontro alle esigenze primarie dei nuclei familiari più deboli. E’ una storia, quella di Marasco, che ci descrive un’Italia in lotta contro un virus fino a poche settimane fa sconosciuto e che sta mettendo in discussione il nostro stile di vita. Un’Italia misconosciuta che nonostante le difficoltà, sanitarie ed economiche, mostra cuore e caparbietà.

Alessandro Della Guglia

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Sergio Pacillo 31 Marzo 2020 - 12:34

Ora riscopriamo di essere sopravvissuti alla sars del 200-2003 senza neanche accorgercene.

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