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Caos immigrazione anche a Porto Empedocle, il sindaco: “Faremo le barricate”

by Andrea Grieco
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Nonostante le parole vuote della politica di questi ultimi giorni proferite in ogni dove, compresa Ursula Von der Leyen, presidente della Commissione europea, gli sbarchi sulle coste italiane non si fermano. Altri 144 immigrati sono arrivati a Lampedusa, ai quali va a sommarsi un ulteriore arrivo di circa 40 persone nella notte, peggiorando maggiormente la situazione disastrosa dell’hotspot dell’isola. Il caos dettato dall’immigrazione è scoppiato anche a Porto Empedocle, comune della provincia di Agrigento, dove circa un centinaio di stranieri sono fuggiti dalla struttura che li accoglieva in attesa di essere trasferiti.

Situazione esplosiva per colpa dell’immigrazione incontrollata

La situazione odierna al molo di Porto Empedocle è stata ribattezzato dal sindaco Calogero Martello come “esplosiva”, alla luce dell’impegno portato avanti dalle forze dell’ordine nel fronteggiare oltre mille immigrati, arrivati dall’isola di Lampedusa, che provano in tutti i modi ad allontanarsi e far perdere le proprie tracce. “Il governo Meloni sarebbe dovuto venire anche a Porto Empedocle perché è necessario, come secondo porto d’approdo, trovare una soluzione. Se non avremo risposte entro 24/48 ore anche Porto Empedocle, che è sempre stata città d’accoglienza, farà le barricate come a Lampedusa. Queste condizioni sono disumane in un Paese, l’Italia, che non può accogliere in questo modo donne, bambini che si sentono male”. Questo lo sfogo del sindaco siciliano davanti alla condizione della propria comunità.

Dalla politica nessuna risposta reale

All’indomani della visita tra il presidente Meloni e Von der Leyen, e dell’ennesimo “piano” senza una reale soluzione o presa di posizione netta sul fenomeno, il sentimento di rabbia della popolazione di fronte a questo abbandono istituzionale si fa sempre più forte. Nessuno, dall’alto dei palazzi, ha avuto il coraggio di pronunciare la frase “blocco navale”, ma si è trovato spazio solamente per l’ennesima imposizione targata Ue: “Decidiamo noi chi arriva”. L’immigrazione di massa è data ormai come condizione naturale, e del diritto di un popolo a preservare la propria identità non si fa carico nessuno.

Andrea Grieco

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