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Castel Romano, al campo nomadi è boom di contagi: 48 bimbi positivi, un morto

by Cristina Gauri
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Roma, 8 feb – E’ allarme Covid nel campo nomadi di Castel Romano, dove nei giorni scorsi è esploso un focolaio con 48 bambini positivi e un adulto di 47 anni deceduto in una comunità di 500 persone. Un individuo su dieci è rimasto quindi contagiato. Lo riferisce Leggo. I medici della Asl di zona hanno scoperto il cluster in seguito alla morte di un residente del Villaggio della speranza – così si chiama l’insediamento – effettuando tamponi a campione sugli ospiti maggiormente a rischio. Da lì è emerso lo sconvolgente numero di contagiati che ha portato alla ribalta la vicenda.

Nessun controllo al campo nomadi 

Nonostante l’esplosione di casi, i nomadi residenti nel campo sono liberi di poter entrare e uscire dal campo in maniera indisturbata, senza sottostare ad alcun tipo di controllo. Gli stessi controlli con cui invece vengono tartassati senza sosta gli italiani, criminalizzati perché escono a farsi una passeggiata in zona gialla – quando, cioè è consentito farlo. Inesistente il tracciamento contatti con gli esterni. E, del resto, la maggior parte dei rom insediati nell’accampamento di Castel Romano è priva di documenti: risalire ai contatti è praticamente impossibile. Il caso, fa sapere Leggo, rimane al vaglio delle autorità sanitarie a cui spetterà la decisione di istituire una mini zona rossa che delimiti «l’accampamento nomadi più grande d’Italia».

Un’area in balia del degrado e dell’inquinamento

Il campo nomadi di Castel Romano è un’area lasciata completamente al degrado. Attualmente si trova sotto sequestro da parte della Procura di Roma perché teatro di gravi reati ambientali – roghi tossici e scarico di rifiuti velenosi. Le falde idriche che scorrono sotto l’area del campo sono inquinate dai liquami fuoriusciti dai cumuli di immondizia e dalle carcasse di auto parcheggiate nel campo.

La vicenda ha provocato la reazione allarmata dei comitati di zona, decisi a non far passare sotto silenzio una situazione potenzialmente esplosiva. La maggior parte dei minori del campo nomadi di Castel Romano, infatti, risulta attualmente iscritta nelle scuole elementari e medie di Spinaceto, Tor de’ Cenci e dell’Eur.

Cristina Gauri

 

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